Al tribunale di Brescia è stata rinviata l’udienza per la deposizione della difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi alle ore 9 del 16 aprile. Le parti avranno, quindi, la possibilità di esaminare i documenti depositati dalla procura generale e dalle parti civili. Infatti, la difesa aveva chiesto tempo per poter leggere le memorie scritte. Peraltro, il presidente della Corte, Antonio Minervini, rispondendo a una domanda dei legali dei coniugi condannati all’ergastolo per la strage di Erba, ha precisato in aula: “Siamo ancora in fase di valutazione, possiamo ancora dichiarare l’inammissibilità della revisione“. Per quanto riguarda la posizione della procura generale, il procuratore generale di Brescia Guido Rispoli ha contestato tutti gli elementi portati dalla difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi a favore della revisione della condanna definitiva all’ergastolo.
Ad esempio, contrariamente a quanto sostenuto dalla difesa, Valeria Cherubini, vicina di casa delle vittime e moglie del super testimone Mario Frigerio, non fu colpita mortalmente nel suo appartamento al piano di sopra rispetto a quello del massacro, ma mentre fuggiva, come ricostruito dalle sentenze. Infatti, ha dichiarato: “Non c’era nessun aggressore in casa, e Valeria Cherubini in stato di incoscienza per il colpo subito, era salita nella sua casa, la sua tana per rifugiarsi“, dove morì, come precisato dal consulente in primo grado. Per quanto concerne invece la pista del regolamento della criminalità organizzata per spiegare la strage di Erba, secondo Rispoli, è “assolutamente inverosimile“. La conclusione di Rispoli è che è “impossibile ribaltare le prove con questo processo di revisione“. (agg. di Silvana Palazzo)
STRAGE DI ERBA, PROCESSO REVISIONE: AL VIA PRIMA UDIENZA
Al via oggi la prima udienza del processo riguardante la strage di Erba. Dopo 17 anni, come ricorda TgCom24.it, si torna in aula presso il tribunale di Brescia, l’avvio della revisione che vede imputati i coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi, già condannati in via definitiva all’ergastolo e ritenuti colpevoli dell’assassinio di Raffaella Castagna, suo figlio Youssef Marzouk, Paola Galli e Valeria Cherubini.
Olindo Romano, in vista appunto della riapertura del processo, ha scritto una lettera in cui dice di sperare “in un processo sereno e oggettivo, ringrazia il sostituto pg di Milano Cuno Tarfusser e ribadisce l’innocenza propria e di sua moglie Rosa Bazzi”. Nel corso della prima udienza davanti alla corte d’Appello del tribunale di Brescia, la difesa di Olindo e Rosa presenterà dei nuovi elementi con l’obiettivo ultimo di scagionare del tutto i propri assistiti. “A me e Rosa – scrive ancora il Romano – in questi anni è mancata la possibilità di stare insieme come facevamo prima, vogliamo solo quello”.
STRAGE DI ERBA, LA REPLICA DI OLINDO A CASTAGNA
Nella giornata di ieri Giuseppe Castagna, che nella strage di erba ha perso la mamma, ma anche il nipotino e la sorella, si è detto contrario alla revisione del processo, parlando di “bugie”, e Olindo Romano ha replicato: “Penso che i fratelli Castagna dovrebbero essere interessati a capire come sono andati veramente i fatti e non capisco perché nascondano la testa sotto la sabbia pur di non confrontarsi con gli innumerevoli dubbi che continuano a emergere da questa vicenda. Non so chi sia il colpevole e non posso accusare nessuno senza prove, so io cosa vuol dire e non lo auguro a nessuno”.
La prima udienza a Brescia ha citato le parti civili e anche il procuratore di Milano, il sostituto pg Cuno Tarfusser, sanzionato di recente dal Consiglio superiore della magistratura. I giudici dovranno valutare l’esito della discussione tra le parti, quindi decidere se rigettare le istanze o eventualmente accogliere le nuove prove proposte dagli avvocati Fabio Schembri e Nico D’Ascolo, per Olindo Romano, e Luisa Bordeaux e Patrizia Morello, per Rosa Bazzi, disponendo quindi la revisione del processo.