Il carcere San Vittore di Milano è stato, alcuni giorni fa, teatro di un’assurda vicenda, quando un uomo di 62 anni, identificato solo come Giuseppe R, si è finto magistrato all’ingresso della struttura. A rendere ancora più assurda la già particolare vicenda ci sarebbe, peraltro, la ragione dietro ad un gesto visto dall’esterno come folle: voleva assistere ad un processo di convalida dell’arresto, che si sarebbe tenuto quel giorno, che vedeva come imputato un suo amico. L’assurdo nell’assurdo? L’uomo che si è finto magistrato per entrare al carcere San Vittore di Milano era niente meno che coimputato del suo amico, nonché già condannato e, nel momento dell’effrazione, affidato ai servizi sociali.
Milano: la storia del 62enne che si finge magistrato per entrare a San Vittore
Per comprendere meglio la vicenda del 62enne di Milano che si è finto magistrato per entrare al San Vittore, dobbiamo fare un piccolo passo indietro. Normalmente, infatti, ai civili è concesso accedere ai tribunali del carcere, ma lo stesso non vale per i pregiudicati o i condannati alle misure alternative alla detenzione. Così, ha ideato un escamotage che gli permettesse di passare (a posteriori si direbbe più o meno) inosservato dalle guardie all’ingresso che controllano i documenti di chiunque tenti di varcare la soglia della struttura.
L’uomo, per fingersi magistrato ed entrare al San Vittore di Milano, ha dovuto trovare un’alternativa al tesserino identificativo che l’ordine rilascia. Ha raccontato alle guardie di averlo dimenticato a casa e, probabilmente, facendo leva sul troppo tempo che avrebbe impiegato per tornare a prenderlo ha mostrato la carta d’identità che alla voce ‘professione’ riportava ‘procuratore’. Ad avvalorare la sua posizione, peraltro, ci sarebbe stato anche il legale difensore dell’imputato in questione, che ha confermato l’identità (finta) del compare. Così, l’uomo è riuscito, proprio fingendosi magistrato, ad entrare nel San Vittore di Milano, ma la sua visita è durata ben poco perché all’arrivo del vero procuratore del caso le guardie hanno raccontato l’accaduto ai giudici. L’uomo, infine, è stato identificato come coimputato dell’indagato al processo per furto a cui voleva assistere e il 29 febbraio, con una misura d’urgenza, è stato arrestato e riportato al tanto amato San Vittore, ma, questa volta, con le manette ai polsi.