Dopo lo scoppio a ripetizione di scandali che dimostrano quanto l’Argentina sia immersa in una corruzione incredibile, il discorso pronunciato dal Presidente Milei per l’apertura dei lavori del Parlamento è stato definito da molti addirittura storico, visto che è la prima volta che il capo dello Stato convoca i Governatori delle Province (molti dei quali, fedelissimi al peronismo e al kirchnerismo, lo stanno boicottando) a firmare un documento di 10 punti che rappresenta una rivoluzione nel panorama latinoamericano e non solo.
Il prossimo 25 maggio, data storica per la fondazione del Paese, nella città di Cordoba i rappresentanti delle 23 Province e della Città autonoma di Buenos Aires si troveranno per firmare un trattato, che sarà preceduto da un pre-accordo alla Casa Rosada, sede presidenziale, nel quale verranno sottoscritte le leggi base, punto di partenza per la libertà degli argentini, e un pacchetto di sgravi fiscali per le Province stesse, “per poi lavorare su un progetto comune e iniziare una nuova era di gloria per il Paese”, ha sottolineato il Presidente nel suo discorso. Milei ha pure detto che “se ciò che volete è un conflitto, lo otterrete, perché, a differenza di qualcuno di voi, che pensa solo alla sua prossima elezione, noi pensiamo nella libertà”.
Il discorso, pronunciato alle 9 di sera, ha avuto un successo straordinario non solo di ascolti, ma anche di condivisione, visti gli scandali che hanno nella pratica investito tutto il sistema politico che per oltre 40 anni ha portato il Paese nella crisi più importante della sua storia. Si è scoperto praticamente di tutto, in particolare si hanno ormai prove certe di una connessione tra politica e mondo sindacale, dove anche le cosiddette “organizzazioni sociali” sono state trovate con le mani nel sacco nella gestione, finora permessa dallo Stato, dei fondi destinati ai sussidi per i poveri. Insomma, tutto un giro che si è nella pratica ingoiato capitali immensi che, alla fine, sono stati una delle cause principali della crisi finanziaria.
Milei ha incluso nei 10 punti dello storico accordo molti che facevano parte del suo Dnu (Decreto di necessità e urgenza) in gran parte bloccato dalle manovre di una giustizia al servizio del mondo politico.
Inviolabilità della proprietà privata, saldo fiscale non negoziabile, riduzione della spesa pubblica a livelli che possiamo definire storici del 25% del Pil; una riforma che riduca la pressione del fisco, semplifichi la vita degli argentini e promuova il commercio, la messa in discussione sulla condivisione fiscale federale per mettere per sempre la parola fine all’attuale esorbitante modello; una moderna riforma del lavoro che promuova il lavoro formale e una pensionistica che dia stabilità al sistema, rispetti chi ha contribuito e permetta a chi vuole di iscriversi a un sistema pensionistico privato, e poi una riforma politica che dia un’apertura al commercio internazionale, affinché l’Argentina diventi nuovamente protagonista del mercato globale…
Altre misure che sono già attuate riguardano l’abolizione delle pensioni di privilegio per le cariche dello Stato e anche dell’uso di aerei appartenenti allo Stato per scopi privati, oltre all’apertura di indagini sui vari casi di corruzione occorsi in questi anni, cosa che ha provocato un vero e proprio terremoto visto che l’ex Presidente e Vice, Cristina Fernandez de Kirchner, ora rischia di veder duplicata la propria pena detentiva a 12 anni che riguardano sostanzialmente due delle dieci cause nelle quali è coinvolta.
Pure l’ex Presidente Alberto Fernandez è stato denunciato per aver presumibilmente partecipato a una maxi-truffa ai danni dello Stato che riguarda la contrattazione di servizi assicurativi per diverse aree della Pubblica amministrazione: un suo decreto emesso nel dicembre 2021 stabiliva che tutte le polizze degli organismi statali dovevano essere fatte da una sola compagnia: Nacion Seguros. Nella pratica la decisione riversava sul nuovo broker un giro di commissioni di 20 milioni di dollari all’anno e 300.000 al mese, facendo salire in maniera stellare i costi per l’erario pubblico e alimentando, ovviamente, il sospetto che il valore delle commissioni venisse poi redistribuito. In questo giro appare Alberto Pigliano, titolare di Nacion Seguro e grande amico dell’ex Presidente, e anche il fatto che uno degli agenti che più ha intascato commissioni sia, guarda caso, il marito della segretaria di Fernandez stesso, che appare, nella dichiarazione dei redditi, come titolare di un credito…
Ma non è finita qui: prima scrivevamo di scandali continui, che noi riportiamo da tempo, sui sussidi ai poveri e che, nella pratica, essendo elargiti sotto il controllo di determinate “organizzazioni sociali” si sono trasformati in un giro pazzesco di soldi e di ricatti continui verso i beneficiari, che, come abbiamo riportato per il caso della poverissima Provincia del Chaco, includevano anche favori sessuali.
Una delle decisioni prese dal nuovo Governo è quella di escludere la presenza di queste organizzazioni dalla gestione dei fondi che saranno distribuiti direttamente dallo Stato, che denuncerà direttamente (lo ha già fatto in migliaia di casi) chi non ha diritto a questi aiuti. Oltre alla gestione dei sussidi, si sono scoperte sovrafatturazioni su opere create da alcune di queste organizzazioni.
Parlando invece del potere dei sindacati, Milei vuole limitare la rielezione dei segretari a un massimo di due mandati, in modo da democraticizzare le organizzazioni che si sono ormai trasformate in feudi di potere, visto che i loro segretari, nella stragrande maggioranza dei casi, occupano i loro incarichi da oltre 30 anni.
Insomma, lo storico discorso di Milei, totalmente al di fuori della casta che ha dominato la politica argentina finora, tende una mano auspicando la collaborazione di tutti per dare al Paese un futuro migliore e possibile solo se si metterà la parola fine alla corruzione di un mondo che, dopo le denunce effettuate ultimamente, non sa proprio con che faccia presentarsi davanti alla gente comune che, con le enormi tasse sulle loro attività lavorative, in pratica ha finanziato un benessere ben poco “Nacional y Popular”.
“Non siamo venuti per mantenere il gioco mediocre della politica, ma per cambiare il Paese sul serio”. Ed è la speranza della gran maggioranza degli argentini che lo hanno votato proprio per questo.
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