Lorenzo Fragola, oggi 28enne, racconta il suo difficile percorso verso il successo, che ha finito per ritorcerglisi in qualche modo contro, facendolo cadere in una depressione di cui ha coraggiosamente parlato nel 2021, ottenendo indietro solo pesanti critiche. Il suo nome ha iniziato a diventare conosciuto nel 2014, quando a solamente 19 anni vinse X-Factor e finì, nell’arco di pochi mesi, sul palco di Sanremo.
Quell’anno Lorenzo Fragola arrivò decimo, mentre due anni dopo riuscì a guadagnare la quinta posizione. Una partecipazione, almeno la prima, che non scelse personalmente, come confessa oggi al Messaggero. “Ero stato in studio di registrazione una volta”, ricorda, “non sapevo neppure cosa stessi facendo. Ma la minaccia che si prospettava da parte di chi lavorava con me in quel momento suonava più o meno così: ‘Se non vai a Sanremo rischi di non poter fare questo lavoro a lungo termine'”. Gli obblighi, racconta Lorenzo Fragola, sono stati una costante nella sua carriera, ma spiega che non sono mai stati espliciti. “Ti fanno capire”, spiega, “che la rinuncia a quella cosa potrebbe avere gravi conseguenze, soprattutto quando girano tanti soldi” e facendo leva sui giovani, com’era lui nel 2014, diventa più facile spingerli a fare qualcosa.
Lorenzo Fragola: “Dopo la morte di padre arrivarono gli attacchi di panico”
“Non mi veniva dato neppure il tempo di ragionare su quello che stavo facendo”, racconta Lorenzo Fragola, “mi facevano proposte e pretendevano risposte secche: ‘Sì o no'” e in generale, “sulle cose che andavano bene non potevo prendermi dei meriti, mentre la colpa delle cose che andavano male ricadeva sui miei ‘no'”. Ricorda, tra le altre cose, che “mi proposero di fare la pubblicità di un’automobile”, ma anche di “scrivere un libro sulla mia vita a 20 anni“, ma a forza di no venne sempre più “percepito come uno difficile”.
E a forza di pressioni, racconta ancora Lorenzo Fragola, è arrivato l’inevitabile tracollo, “con la scomparsa di mio papà, nel 2021″. Quell’anno, ricorda, “andai in terapia per risolvere gli attacchi di panico ma quelli erano gli effetti di qualcosa di più profondo, una forma di depressione“, nella quale ovviamente, sottolinea, “c’entrava anche il lavoro”. All’epoca parlò dei suoi problemi, ma ricevette parecchie critiche e oggi crede che siano legate al fatto che “c’era la paura di essere giudicati” parlando di problemi mentali. “Ora si è capito che essendo così esposti, siamo più esposti anche alle pressioni. In questo ambiente si è soli. C’è tanta competizione”, sottolinea Lorenzo Fragola, e se il 90% degli artisti usciti dai talent che conosce sono finisti in terapia, “vuol dire che c’è qualcosa di endemico. Chi è ai vertici di questo sistema, a partire dai discografici, dovrebbe farsi un esame di coscienza: così ci portate all’esaurimento“.
Lorenzo Fragola: “La mie parole su Fedez strumentalizzate”
Dopo la pubblicazione dell’intervista, e la ripresa da parte di altri quotidiani, Lorenzo Fragola ha attaccato pubblicamente, su Instagram, parte della stampa italiana. Nell’intervista, infatti, è stata dedicata anche una parentesi a Fedez, che nel 2014 era patron dell’artista 19enne e, racconta, non lo aiutò con i suoi problemi di ansia. Parole travisate e manipolate, per sottintendere una mancanza di supporto da parte del rapper. Lorenzo Fragola, tuttavia, spiega che “non era il suo ruolo e che non centrava nulla. Non ho mai nascosto la mia poca simpatia per Fedez, però da qui a strumentalizzare le mie parole per questo giochino dell’attacchiamo qualcuno perché va di moda non mi va”.
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