Parliamo di politica. No, fermatevi, non cambiate pagina, capisco che iniziare così non sia il massimo della vita visto i tempi della politica che viviamo. Vi comprendo benissimo, ma non parlerò di quella politica “à la page”, di quella che appare sulle reti televisive che altro non è che un salotto di opinioni e di chiacchiere infinite sulla pelle della gente, quella gente come me e voi che conosce bene i prezzi (alle stelle) dei generi alimentari, che al distributore di benza fa al massimo i 20 euro che devono bastare una settimana e che il caffè lo beve al bar dei cinesi perché costa ancora un euro.
Vorrei parlarvi della politica della porta accanto, quella che difficilmente appare sugli scenari nazionali, quella dove “la rendita politica” direbbe il mio vecchio prof. di Scienza della Politica, Gianfranco Miglio, è ridotta ad un lumicino. Di quella dell’impegno e azione per la “polis”, che tanto ancora esiste nei nostri borghi, Comuni e valli d’Italia e che può tradursi anche nell’impegno dell’amministrare la realtà locale nella quale si vive o nel volontariato di idee o nel compiere opere sociali sul territorio Questo volontariato politico è più diffuso di quanto si pensi, e magari ce ne accorgiamo solo quando in vista delle elezioni locali dà vita alle cosiddette liste civiche.
Attenzione, non parlo di quelle liste civiche “finte”, ma di quelle che, pur collocandosi in aree di riferimento nazionali, hanno la loro ragione di esistere in un nesso concreto con il territorio locale. Ma al di là dello sbocco strettamente elettorale, questa esigenza e passione per la “vita della polis” permea ancora tanto l’agire dei nostri 7904 Comuni, di cui il 70% del totale ha meno di 5000 abitanti. Passione…e non può essere che così, passione e servizio al bene comune. Ad esempio, accade così che un’associazione nel Parmense (Fidenza Fare Comunità) si formi da giovani e persone che desiderano dare un contributo di idee e proposte alle prossime elezioni amministrative partendo dal basso con un cammino (iniziato ben prima della scadenza elettorale) di ascolto e coinvolgimento della comunità locale, dei suoi bisogni ed esigenze in quell’ottica di sussidiarietà che troppo spesso è dimenticata o ridotta ad etichetta, delineando così un programma di proposte che, magari non culmineranno in una lista civica, ma che sicuramente costituiscono una “visione” della polis locale innovativa.
Oppure, avete presente il PNRR di cui tanto si parla? Almeno come concetto o a grandi linee credo di sì, comunque si tratta di soldi che arrivano dall’Europa su progetti per cui, a quel consumatore televisivo che c’è in ognuno di noi, basta pensare che non c’è alcun problema: basta farli (i progetti). Certo, ma come dice il proverbio, “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”, quel mare di impegno, tempo, energie, sacrifici che sono necessari a compensare l’assenza o la ridotta struttura amministrativa di quelle migliaia di amministrazioni comunali che non sono Roma, Milano, Bologna, Bari ecc.
Vi racconto questo. Complice un sabato freddo, ma sereno si va sul nostro appennino parmense in uno dei borghi d’Italia più belli: Compiano. E’ un comune italiano di 1 056 abitanti della provincia di Parma, piccolo borgo completamente circondato da mura, strettamente legato al suo castello, un piccolo gioiello. Accompagnati da un’amica in …Comune (perdonate il gioco di parole ma è sindaca del comune limitrofo di Fornovo Taro di 5900 abitanti) prendiamo un aperitivo nella piazzetta del borgo e veniamo raggiunti dal sindaco. Occasione unica, sia di aperitivo (ottima Malvasia dei Colli di Parma) ma, soprattutto di curiosità amministrativa, chiamatela come volete, in semplicità con Michela e Francesco, “due come voi” in politica del paese. Ti rendi conto così che gli uffici tecnici o amministrativi di questi comuni, che rappresentano bene il panorama italiano o comunque del Nord, sono di pochissime unità (una di 6 e l’altra di 3), che la decisione di utilizzare il PNRR ha significato un impegno gravoso di analisi, di progettazione, di rendicontazione che hanno travalicato ogni ipotesi iniziale, implicando la disponibilità totale dei Sindaci e del personale. Colpisce molto che i progetti accolti nel PNRR dei due Comuni riguardano la cifra ragguardevole di nove milioni di euro (sei Fornovo e tre Compiano), che se la rapportiamo al numero di abitanti ci fa comprendere l’impegno profuso.
Se poi teniamo presente la “normale gestione” della cosa pubblica, della presenza quotidiana post lavoro professionale e dei rapporti istituzionali che comportano la carica e, non da ultimo, la responsabilità a cui si è chiamati, ci si rende conto immediatamente di quanta passione e servizio ci vogliano. Ne emerge uno spaccato molto simile a tante altre realtà locali e che “accomuna” trasversalmente i credi e le coloriture ideologiche. Questa è la politica della “porta accanto” nella quale sei sempre “in onda”, gratis.
Dimenticavo di dirvi che, mentre prendevamo l’aperitivo, tre compaesani del Sindaco e uno della Sindaca (giocava fuori casa) si sono soffermati, con i rispettivi “mi scuserete, ma le posso rubare un minuto sig. Sindaco?”. La prossima volta li invito da me, almeno stiamo più tranquilli.
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