Vitalij Volodymyrovyč Klyčko, meglio noto da noi come Vitali Klitschko, da oltre due anni assiste in primissima linea alla guerra in Ucraina, dal suo ufficio di sindaco di Kiev. Una carriera lunga e prolifica nel pugilato, terminata nel 2015 dopo essere diventato, l’anno prima, l’eroe dalla rivolta di Maiden, che gli permise di diventare primo cittadino, ma anche un politico fermo e deciso, tra i più accaniti detrattori di Volodymyr Zelensky.
Ed anche con l’Ucraina assediata dalla Russia l’opinione del sindaco di Kiev sul ‘nemico’ politico non è cambiata. Solo poco tempo fa, infatti, in un’intervista per lo Spiegel tedesco ha accusato Zelensky di trascinare il paese verso “l’autoritarismo“, fatto che lo renderebbe “non diverso dalla Russia”. Ora, tuttavia, in un’intervista per Repubblica, sembra aver assunto una veste diverse, sottolineando che in Ucraina, nonostante “avremmo bisogno dell’unità di tutte le forze politiche e dei cittadini, la lotta politica continua”, perché secondo il sindaco di Kiev alcuni politici, tra cui ovviamente Zelensky, “mettono le loro ambizioni sopra gli interessi dello Stato“. Secondo Klitschko “il grande errore di molti oggi è giocare con la politica”, mentre la partita reale riguarda “la sopravvivenza”.
Il sindaco di Kiev: “In Ucraina serve un governo di unità nazionale”
Per tenere unita l’Ucraina in queste delicata fase del conflitto, il sindaco di Kiev lancia l’idea, che richiederebbe anche la partecipazione di Zelensky contro il quale “sarebbe un grande sbaglio costruire un cartello in opposizione” in questo momento, di “un governo d’unità nazionale“. Solo “riunire le forze attorno a sé”, secondo Klitschko, “sarebbe la chiave per vincere” il conflitto contro la Russia e solo dopo si potrà “ricostruire in modo democratico il paese“.
Nell’intervista, tuttavia, Klitschko preferisce evitare di parlare degli errori commessi da Zelensky nella guerra tra Ucraina e Russia, limitandosi a citare “il grande errore” della rimozione di Zaluzhny, che “ha il rating più alto nei sondaggi”, e poi l’accento sul fatto che ora si registra una drammatica “mancanza di armi. Contiamo sugli aiuti europei“, specialmente perché negli USA “sono diventati temi di lotta politica”, mentre un occhio rimane sempre puntato sulla necessità di “rigenerare l’economia ucraina”, spiega il sindaco di Kiev.