Enit, l’agenzia nazionale per il turismo, nata nel 1919, e rimasta sempre sotto l’ombrello del ministero di riferimento (oggi il Turismo, in passato la Cultura o altri ancora), ha cambiato pelle, trasformata in una spa (partecipata anche dal Mef), una società in house sottoposta ai poteri di vigilanza e controllo del ministero del Turismo. Un cambio di facciata e di sostanza, vista la maggiore manovrabilità che il nuovo assetto potrà garantire all’ente, da sempre zavorrato dalle burocrazie e dall’immancabile confronto con le competenze delle amministrazioni regionali in materia turismo.
“La nascita di Enit Spa – ha commentato la ministra del Turismo Daniela Santanchè – segna un cambio di passo decisivo per snellire le procedure e velocizzare l’attuazione delle politiche di promozione turistica della nostra Nazione”. La nascita di Enit spa vede anche la nomina di Alessandra Priante alla presidenza, una figura di profilo alto, già direttore Europa dello UNWTO, l’Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di turismo a livello globale. Priante è stata fino al 2019 capo ufficio relazioni internazionali e del cerimoniale del MIPAAFT, il ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo. È esperta di policies del turismo. “Intendo puntare sull’innovazione e sulla digitalizzazione del settore turistico – ha detto dopo la nomina – per rendere l’Italia sempre più accessibile e attrattiva per i viaggiatori. Sarà mia priorità anche potenziare la formazione e la qualificazione professionale degli operatori turistici, al fine di offrire servizi di alta qualità e garantire un’esperienza indimenticabile ai visitatori. Mi impegnerò a promuovere la valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale del nostro Paese, per preservarlo e tramandarlo alle generazioni future. L’Italia ha tanto da offrire e sono convinta che, lavorando insieme, possiamo fare dell’Italia una destinazione turistica irrinunciabile”. Il nuovo cda di Enit spa, oltre a Priante, vede anche l’ad Ivana Jelinic e il consigliere Sandro Pappalardo.
“La trasformazione dell’Enit in spa e la contestuale nomina della presidente Alessandra Priante costituiscono un’ottima notizia per il settore del turismo italiano – dichiarano in una nota i vertici di Federturismo Confindustria -. La lunga e prestigiosa carriera internazionale della neo presidente presso varie istituzioni costituisce un elemento di grande forza e sicuro vantaggio pratico, per una società che ha come missione la promozione dell’Italia nel mondo. Con l’agilità e velocità su cui Enit potrà adesso contare, ci auguriamo si possano implementare ancora più rapidamente i progetti e le strategie di promozione del nostro Paese a livello internazionale”.
Come “eredità”, al Nuovo Osservatorio Confindustria Alberghi – Str, a Milano, è stato presentato l’ultimo studio della vecchia Enit, che ha messo in evidenza il crescente peso dei visitatori stranieri (51,6% delle presenze, +10,7% sul 2022) non solo sulla componente domestica, ma anche rispetto ai principali competitor continentali: ormai sempre più vicina a una Spagna ancora capolista, ma in flessione (431 milioni di pernottamenti nel 2023 contro 452), l’Italia riesce ad attrarre una clientela straniera più qualificata e altospendente, staccando fra l’altro Francia (390 milioni) e Germania (389 milioni). “Il 2024 fa ipotizzare ulteriori passi avanti – ha detto Elena Di Raco, responsabile Ufficio studi e statistiche Enit – tenuto conto che nel primo trimestre sono attesi quasi 967mila arrivi aeroportuali, di cui l’11% dagli Usa, il 5% dalla Francia e il 4,5% da Spagna e Germania, con l’Italia in crescita pernottamenti del 15% sino al 2025. Con una forte domanda luxury, la spesa italiana potrebbe superare i 19,5 miliardi di euro del periodo gennaio-novembre 2023, già in aumento del 7,3% sul 2022”.
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