La campagna elettorale UE prosegue in vista del voto di giugno e i temi che tengono banca sono i soliti, su tutti la guerra in Ucraina e dalle sue ricadute sull’Europa. Il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner, in un’intervista, ha criticato l’ipotesi di investire denaro europeo nella difesa, criticando duramente Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, della quale parla come “una minaccia alla nostra competitività e al nostro benessere economico, se non cambia le sue idee politiche”. Alla guida del partito liberale tedesco (FDP), Lindner è affezionato ad una visione confederale dell’Unione europea, spiega Il Sole 24 Ore. “Dobbiamo investire e rafforzare le nostre capacità di difesa, nell’ambito della Nato. Dobbiamo fare i compiti a casa, al di là da chi viene eletto alla Casa Bianca. C’è bisogno di una nuova era di riforme strutturali. Se seguiremo questa strada, lavorando per una maggiore competitività da un lato, e rafforzando le nostre capacità di difesa dall’altro, saremo un partner degli Stati Uniti a parità di condizioni” ha spiegato il ministro tedesco.
La Commissione europea ha presentato, solo pochi giorni fa, un piano strategico per promuovere una difesa comune. Per Lindner, però, non è una buona idea: “L’Europa deve investire di più nella difesa, ma ciò non significa che debba farlo l’Unione europea. Si tratta di una responsabilità fondamentale degli Stati membri (…) in un contesto che, come ho detto, è quello della Nato”. Per questo il ministro si dice favorevole alla figura di un commissario alla difesa: “Non si tratta di investire a livello europeo il denaro dei contribuenti nelle forze armate nazionali, ma di creare un mercato unico, adottare appalti coordinati, rafforzare l’innovazione nel settore della difesa”.
Difesa comune in UE, Lindner dice no. E sulla Banca Europea…
Nell’intervista con vari quotidiani tra cui Il Sole 24 Ore, il ministro delle Finanze tedesco Lindner ha sottolineato di essere aperto a rivedere il mandato della Banca europea degli investimenti: “Sono disponibile a consentire alla banca di investire maggiormente nel settore della difesa. Si potrebbe iniziare con ulteriori investimenti nelle tecnologie a doppio uso (civile e militare, ndr) e nella ricerca. Una volta che avremo fatto progressi in questo campo, potremo valutare se sia necessario o meno modificare il mandato”. Per il ministro non c’è necessità di nuovo debito europeo, malgrado le difficoltà tedesche nel finanziare costosi impegni in ambito ambientale, digitale e militare: “La narrazione secondo la quale avremmo bisogno di nuovo denaro pubblico è incompleta” sottolinea.
Infatti “ci sono già molti soldi del settore pubblico sul tavolo. Si pensi a NextGenerationEU: il denaro non è ancora stato speso. La capacità di assorbimento di alcune economie europee non è abbastanza forte per utilizzare i fondi disponibili. Perché dovremmo considerare ulteriori fondi del settore pubblico, quando i programmi esistenti non sono ancora stati utilizzati? La mia risposta alla sua domanda sul finanziamento del futuro è l’unione dei mercati dei capitali. Abbiamo bisogno di più denaro del settore privato”. Lindner, dopo aver rivendicato che il tasso di investimenti pubblici in Germania è oggi “al massimo storico”, sottolinea che “non si tratta solo di una questione di soldi, ma di fare una scelta. Chi decide la struttura futura delle nostre economie? I politici e i funzionari pubblici? Oppure sono la concorrenza, l’innovazione? La mia scelta (…) è che siano le persone, le imprese private, gli investitori, gli scienziati a definire la futura struttura delle nostre economie, e non i tecnocrati alla lavagna”.