Stando ad un sondaggio condotto nel 2023 e pubblicato in questi giorni dall’associazione MeTooEP (citato oggi dal quotidiano Libero), il 42 per cento degli attuali dipendenti del Parlamento Europeo avrebbe subito moleste verbali, psicologiche, sessuali e fisiche. Si tratta in totale di ben 550 dipendenti su un totale di 1.135 intervistati in via anonima. Il 49,6 per cento ha dichiarato di aver subito moleste psicologiche, mentre il 15,5 sessuali e l’8,1 per cento fisiche. Inoltre, il 42,4 per cento ha assistito personalmente ad una forma di molestia ad un collega. Dati preoccupanti, come sottolineato anche da Vlada Polisadova, assistente parlamentare e volontaria del MeTooEP, con l’aggravante del fatto che stiamo parlando di un luogo dove la legge dovrebbe essere il caposaldo del lavoro.
Libero precisa comunque che la maggior parte dei dipendenti non vengono stipendiati direttamente dal Parlamento Ue ma dai singoli parlamentari, in ogni caso la sostanza cambia poco. Le principali vittime sono gli “assistenti parlamentari”, per cui Libero scrive :”vittime in realtà di deputati che nella maggioranza dei casi hanno ben poca dimestichezza nel dirigere un qualsiasi ufficio e tanto meno collaborare con lavoratori che in molti casi considerano semplicemente solo sottoposti da spremere”.
PARLAMENTO UE, 550 DIPENDENTI VITTIME DI MOLESTIE: NESSUNO SEGUE I CORSI PREPOSTI
Si tratta comunque di un problema risaputo all’Europarlamento, visto che da tempo sono stati istituiti dei corsi di formazione volontari contro molestie e abusi, ma solamente 295 deputati su 705 li hanno seguiti. Il problema è che le denunce non corrispondono ai dati di MeTooEP, visto solamente 34 persone si sono rivolte alle autorità contro appunto i 550 casi segnalati dal sondaggio.
“I motivi per cui i dipendenti non hanno ufficialmente riportato le molestie subite – scrive Libero – confermano un clima non esattamente idilliaco e soprattutto delle logiche che nella massima istituzione democratica europea non dovrebbero proprio esistere”. Si parla quindi di paura di ripercussione, paura del potere del molestatore, procedura di denuncia poco chiare, queste le giustificazioni fornite dagli intervistati circa la mancanza della denuncia.
PARLAMENTO UE, 550 DIPENDENTI VITTIME DI MOLESTIE: QUASI NESSUNO DENUNCIA, ECCO PERCHÈ
I procedimenti a carico dei molestatori, vengono visti come “scoraggianti per le vittime, sbilanciati a favore degli eurodeputati, tirati inspiegabilmente per le lunghe, e che portano alla fine solo a deboli sanzioni”, precisa il quotidiano. Qualcuno ha lamentato di non essere stato preso sul serio, se non addirittura punito dal proprio superiore, mentre altri sono stati “trasferiti” o è stato consigliato di andarsene.
Un Parlamento Ue che non esce quindi benissimo da questa indagine, tra l’altro va specificato che in questi giorni è emessa un’altra indagine pubblicata da Transparency International, secondo cui 163 dei 704 deputati dell’attuale legislatura europea hanno avuto durante la loro carriera almeno un’accusa di «comportamento trasgressivo, corruzione, frode o furto», in 253 differenti incidenti, fra cui 37 per presunti atti di bullismo e molestie sessuali, 23 dei quali giudicati colpevoli o sanzionati.