Le associazioni di scout e guide di Francia hanno recentemente accusato istituzioni cristane di finanziare le aziende che producono combustibili fossili, una questione che è culminata con la richiesta alla banca Bnp di chiarimenti sulle relazioni tra gli investimenti della Chiesa e i settori produttivi interessati. Come riporta il quotidiano La Croix, nelle parole con le quali si sono rivolti ai leader delle comunità si specifica che viene chiesto che i beni finanziari della Chiesa smettano di incrementare i progetti di estrazione di petrolio, gas e carbone, puntando piuttosto a finanziare opere più etiche, nel rispetto delle richieste delle Agenzie internazionali e dell’IPCC, che ribadiscono da sempre l’importanza di una maggiore sostenibilità per ridurre le emissioni ed il riscaldamento globale.
In particolare la critica è stata nei confronti del progetto Papua LNG di TotalEnergies, che produrrà 200milioni di tonnellate di Co2, e questo sarà possibile anche grazie ai finanziamenti, che secondo le associazioni, deriverebbero in gran parte da patrimoni di istituzioni religiose cristiane, investiti in questo settore.
Scout e guide di Francia chiedono alla Chiesa di smettere di investire nei combustibili fossili e finanziare progetti etici sul clima
Il quotidiano La Croix ha pubblicato le dichiarazioni dell’associazione scout e guide di Francia, che recentemente hanno accusato la Chiesa di investire nel settore petrolifero. I rappresentanti nella richiesta di chiarimenti, sostenendo anche l’importanza di una inversione di rotta, hanno specificato: “Crediamo che la nostra Chiesa abbia una duplice responsabilità: mettere la propria ricchezza al servizio del bene comune, soprattutto dei dei più poveri, come affermato nella Dottrina sociale, e di essere un faro e punto di riferimento morale per la società“.
L’obiettivo è quello di esercitare una pressione nei confronti delle comunità cristiane, per sensibilizzare sul cambiamento climatico, e invitare tutti ad opporsi al sostegno delle aziende di combustibili fossili per diminuire le emissioni. Aggiungendo anche che occorre seguire l’esempio di molte istituzioni che hanno già previsto l’adesione ai protocolli ecologici della Cop26 sul clima, come dimostra il gruppo di lavoro sull’ecologia integrale istituito dal Vaticano: “La nostra Chiesa deve riscoprire la parola profetica e, fedele al al Vangelo, metterla al servizio del grido della terra e dei poveri“