Michele Santoro ha recentemente annunciato l’intenzione di candidarsi alle Elezioni Europee con una sua lista pacifista, chiamata ‘Pace terra dignità’, il cui principale volere sarà quello di lavorare per la fine delle guerre in tutto il mondo e, soprattutto in Ucraina e Gaza. Per la lista mancano ancora i nomi ufficiali e in un’intervista per il Foglio sottolinea che “è molto difficile per un movimento di opinione come il nostro riuscire a raggiungere le 150 mila firme”, ma nonostante questo è certo che almeno “questa mobilitazione contribuirà a mettere al centro dell’attenzione il tema”.
Senza nomi e senza certezze, però, il partito di Michele Santoro, confessa ancora al Foglio, ha già un leader spirituale e morale, ovvero Papa Francesco. “In questo momento”, spiega, è l’unico leader che insiste sul fatto che non può continuare in Ucraina un massacro che mette in ginocchio l’Europa, come non può andare avanti la guerra a Gaza”. Inoltre, il Santo Padre avrebbe ragione nel dire che “bisogna trovare la breccia per un possibile dialogo“, così come Michele Santoro non crede che sbagli nel dire che “l’unico modo è avvicinarsi al nemico“, mentre sempre più evidentemente “si continua nella logica di disumanizzarlo”.
Michele Santoro: “La guerra in Ucraina va fermata, ma Putin non può essere ignorato”
“Se si toglie alla Russia qualunque tratto di ragione”, continua a spiegare Michele Santoro, “è impossibile iniziare una trattativa. Per questo la retorica di Putin come Hitler, oltre a essere una colossale menzogna, non aiuta ad avviare il processo di pace”. L’Ucraina, d’altronde, “sono convinto che stia dilapidando un patrimonio enorme di gioventù in una guerra che non è più la sua, ma quella della Nato. C’è un massacro di una generazione di giovani che cerca di sottrarsi alla guerra, anche l’opinione pubblica ucraina ormai è favorevole a una trattativa, dopo la controffensiva fallimentare”.
In Ucraina, continua ancora a spiega Michele Santoro dando una forma concreta al messaggio che la sua lista porterà in Europa, “il problema non sono più i proiettili ma gli uomini”. Sulla sempre più ricca fila di interventisti, invece, sottolinea che “se davvero si vuole sconfiggere Putin il prossimo passo” non può che essere l’intervento militare, “ma il passo successivo è la guerra nucleare”. Tuttavia, male avrebbero fatto i paesi che hanno ventilato l’ipotesi per poi smentirla, perché “in questo modo quella occidentale sta diventando una posizione ipocrita“. Infine, Michele Santoro precisa che seppur “quello che è accaduto è senz’altro colpa di Putin”, al contempo “non possiamo dimenticarci tutto il resto”.