Storie Italiane torna ad occuparsi del caso di Maria Chindamo, l’imprenditrice uccisa nel 2006 dopo essersi ribellata alla ‘ndrangheta. In collegamento con il programma di Rai Uno il fratello Vincenzo, alla luce del processo iniziato ieri dopo ben 8 anni: “Lei aveva vissuto un anno difficile dopo il suicidio del marito, era riuscita a rifarsi una vita lavorativa e sentimentale, ma è durato solo un anno perchè l’hanno seguita, hanno pianificato un agguato, l’hanno aggredita a morte, abbiamo trovato sangue, chiari segni di una violenza inaudita, quindi l’epilogo drammatico, Maria Chindamo è stata uccisa perchè aveva provato a rifarsi una vita, ammazzata e data in pasto ai maiali”.
E ancora: “Secondo la procura il mandante sarebbe stato il suocero di Maria, il nonno dei miei nipoti che aveva raccontato loro le favole, avrebbe dato il mandato per uccidere Maria, trasformando i sogni dei tre figli di Maria nel loro incubo di tutte le notti”. E ancora: “E’ stato molto emotivo partecipare – ha detto riferendosi al processo – dopo tutti questi anni ci eravamo abituati a che non ci fosse un processo, ieri è stato un momento molto forte, la procura di Catanzaro ha lavorato molto bene, dandoci la possibilità di stare in un processo con un imputato e un passo diverso dal solito, noi abbiamo tante aspettative su questo e speriamo che ci sia una verità giudiziaria”.