La vita tumultuosa di Michele Zarrillo tra infarto, la morte del fratello Maurizio e gli attacchi di panico con cui ha dovuto convivere a lungo
Nel 2013, all’età di cinquantasei anni, Michele Zarrillo ha dovuto fare i conti con un infarto che lo ha costretto poi a mesi di riposo e riabilitazione. Un accadimento sgradevole che, paradossalmente, ha spinto il cantante ad apprezzare ancora di più la sua vita e ad essere grato. “Mi rendo conto che la vita é stata molto generosa nei miei confronti e questo, oltretutto, mi dà forza ed equilibrio per affrontare il presente e l’eventuale futuro, assolutamente senza autocommiserazione… Prometto di essere più presente di quanto lo sia stato fino ad oggi“, aveva detto più di dieci anni fa Zarrillo, dopo l’infarto che aveva spaventato lui e tutti i suoi famigliari.
Più recentemente l’artista è stato messo a dura prova da un grave lutto, la perdita del fratello Maurizio, morto all’improvviso lasciando un grande vuoto nella famiglia del cantante. E’ stato indubbiamente un periodo buio per l’interprete di Una Rosa Blu che, nel corso degli anni, ha imparato a gestire le paure e gli attacchi di panico.
Michele Zarrillo e gli attacchi di panico: “Ecco quando ho cominciato a soffrirne”
I problemi sono cominciati a metà anni ottanta, esattamente nel 1986, quando “ho cominciato a soffrire di attacchi di panico”. “Era estate, di ritorno da Milano, ebbi proprio un crollo al casello di Roma e questa paura me la portai dietro per tanto tempo. Da lì, poi, ho avuto ogni due giorni un attacco. E pensai proprio: e ora che andrò a Sanremo come farò?”, le parole di Michele Zarrillo in una intervista di qualche tempo fa.
Su consiglio del suo medico, l’artista ha cominciato a prendere un farmaco per gestire l’ansia e, ancora adesso, si sente più sicuro a portarlo con sé nonostante non ne abbia più reale necessità. “Non l’ho più usata, ma la porto sempre con me per sicurezza”, ha confessato Zarrillo.