LA PROCURA DI ROMA HA CHIESTO 8 ANNI DI CONDANNA PER GIANFRANCI FINI NELL’AFFAIRE MONTECARLO
La Procura di Roma ha chiesto questo pomeriggio una condanna a 8 anni per Gianfranco Fini nel processo con al centro la celeberrima vendita della casa di Montecarlo: 8 anni per l’ex Presidente della Camera, 9 anni per la moglie Elisabetta Tulliani (all’epoca compagna di Fini, ndr), 10 anni per il cognato Giancarlo Tulliani e 5 anni per il padre di Elisabetta e Giancarlo, Sergio Tulliani. Le accuse sono tutte per riciclaggio nel processo sulla compravendita della casa nel Principato di Monaco: tale abitazione nell’operazione effettuata nel 2008, era frutto di un’eredità della contessa Annamaria Colleoni all’allora partito Alleanza Nazionale, fondato e diretto da Fini.
Ebbene, secondo l’accusa Giancarlo Tulliani comprò direttamente la casa di Montecarlo tramite una società off-shore per poco più di 300mila euro, ma che con la vendita dell’immobile nel 2015 fruttò poi un milione e 360mila dollari. Come riporta l’Adnkronos, nel corso della quarta sezione del Tribunale di Roma – la precedenze udienza – i pm di Roma avevano dichiarato la prescrizione per l’accusa di associazione a delinquere, essendo stata esclusa l’aggravante della transnazionalità: oggi però hanno richiesto le condanne finali dagli 8 ai 10 anni per i 4 indagati dalla Procura. L’Avvocatura di Stato ha invece chiesto l’assoluzione per Fini dopo che lo Stato si era costituito parte civile: la prossima udienza è fissata per il 18 aprile quando potrebbe arrivare la sentenza finale.
LA REAZIONE DELL’EX AN: “SONO ESTRANEO AGLI ADDEBITI, HO FIDUCIA NELLA GIUSTIZIA”. TULLIANI: “HO NASCOSTO A FINI LA VOLONTÀ DI MIO FRATELLO”
La richiesta dei procuratori dell’accusa all’interno del processo sulla casa di Montecarlo non è però la vera notizia del giorno in aula: nel corso della sua testimonianza, Elisabetta Tulliani avrebbe cercato di scagionare il marito ed ex leader di An. Come riporta l’ANSA, l’imputata ha dichiarato: «Sento il dovere di confessare le mie responsabilità: ho nascosto a Gianfranco Fini la volontà di mio fratello di comprare la casa di Montecarlo, non ho mai detto a Fini la provenienza del denaro che ero convinta fosse di mio fratello. Il comportamento spregiudicato di mio fratello rappresenta una delle più grandi delusioni della mia vita».
Dopo anni, la posizione di Elisabetta Tulliani mira a ristabilire l’esatta sequenza dei fatti, secondo ovviamente la difesa: «Spero di avere dato con questa mia dichiarazione un elemento per arrivare alla verità», ha aggiunto la moglie di Fini. Non ha parlato finora, racconta ancora Elisabetta Tulliani, «per non turbare le mie figlie. Ma non posso continuare a tacere». Per l’ex leader di AN ed ex Presidente della Camera, la reazione alle richieste di condanna dei giudici è rilanciata dalla nota uscita nel pomeriggio: «Era scontato che la pubblica accusa chiedesse la condanna, continuo ad avere fiducia nella giustizia e ciò in ragione della mia completa estraneità rispetto a quanto addebitatomi».