Chi Ted Neeley, il Gesù” del film Jesus Christ Superstar
Ted Neeley, il celebre “Gesù” del film Jesus Christ Superstar si racconta a cuore aperto nella nuova puntata de “La volta buona” di Caterina Balivo. L’attore, cantante, batterista e compositore americano ha iniziato la sua carriera come Teenage Singin ‘Rock’n’Roll Drummer a Ranger, città dove è nato in Texas. Dopo lo scioglimento della band ha iniziato una carriera solista collaborando con grandissimi nomi della scena musicale del calibro di Ray Charles, Tina Turner, Richard Pryor, Robin Williams, Leon Russell, Richie Havens, David Foster, Billy Preston, Neil Sadaka, Ben Vereen, Keith Caradine e Marvin Lee Aday aka: Meat Loaf. La prima grande occasione arriva con il ruolo di ““Claude” nel musical originale di Broadway “Hair” diretto da Tom O’Horgan.
Successivamente la consacrazione con l’Opera Rock “Jesus Christ Superstar” di Sir Andrew Lloyd Webber e Sir Tim Rice che lo consacra a livello mondiale come superstar. Durante un’intervista rilasciata a Radio Capital ha raccontato: “ciò che mi ha ispirato è stato crescere in Texas e ascoltare la radio, fare imitazioni di tutti i musicisti che amavo. Ero un batterista e un cantante e il mio gruppo, The Neeley Teddy Five, era un jukebox umano del weekend. Suonavamo e cantavamo ovunque, accettavamo le richieste del pubblico e se non le conoscevamo ci esercitavamo e le preparavamo per la sera successiva. È così che ho iniziato”.
Ted Neeley, il grande successo mondiale con Jesus Christ Superstar
La vita di Ted Neeley è cambiata con il ruolo di Gesù nel musicale e film “Jesus Christ Superstar”. Parlando delle sue origini ha però raccontato: “sono nato e cresciuto in una piccolissima cittadina del Texas, la cui popolazione contava meno di 2000 persone. E la vera fonte di intrattenimento erano le nostre chiese. Cantavo anche nel coro della mia. Quindi in seguito ho capito che stavo facendo delle ricerche già durante la mia infanzia, per poter poi rappresentare questo personaggio una volta diventato adulto. E ovviamente ho studiato il più possibile i testi di Tim Rice, canzone per canzone. Ho fatto tutto il possibile per presentare sul palco, ogni sera, i miei sentimenti personali rispetto al culto di Gesù. Paolo VI ha dichiarato apertamente il suo amore per il nostro film, per la sua capacità divulgativa, placando le polemiche che inizialmente lo hanno bersagliato”.
Sul musical e film che l’hanno consacrato a livello mondiale Ted Neeley ha precisato: “l’idea alla base dell’opera è guardare Gesù di Nazareth attraverso gli occhi dei suoi contemporanei, negli ultimi sette giorni della sua vita. Quando Gesù apparve sulla terra, camminò come un essere umano. Le persone lo vedevano come un uomo molto schietto del suo tempo. Tutti quelli che amano il film mi dicono che è l’umanità che c’è in Gesù ad attirarli in questa meravigliosa esperienza, perché permette loro di vedere un po’ di sé stessi nel suo spirito”