L’Emilia Romagna sembra essere a corto di medici per le ambulanze, ma per una precisa scelta del governatore Stefano Bonaccini e dell’assessore alla Salute Raffaele Donini, più che per la ormai endemica crisi dei camici bianchi. Lo stesso Donini che a voce dell’Emilia, pochi giorni fa, durante un’audizione alla Camera ha lamentato i presunti tagli alla sanità che il governo, a suo dire, avrebbe attuato nell’ultimo anno.
In altre parole, per l’assessore dell’Emilia Romagna se i tagli alla sanità (veri o falsi che siano) sono fatti dal governo è una scelta da demonizzare, ma se è lui a tagliare i medici nelle ambulanze è una scelta strategica. Così, infatti, si difese quando presentò il provvedimento la scorsa estate, subendo diversi attacchi da parte della Lega, che si trova all’opposizione nel Consiglio Regionale, che lamentava il fatto che il rischio di una tale scelta sarebbe caduto “tutto sulla pelle dei pazienti“. Bocciò la scelta dell’Emilia Romagna di tagliare i medici sulle ambulanze anche Mario Balzanelli, presidente della Società italiana sistema 118, che la riteneva una soluzione “irricevibile, inappropriata e irresponsabile“.
I dati dell’Emilia Romagna senza medici per le ambulanze
Opposizioni o meno, comunque, l’Emilia Romagna tirò dritto sul taglio ormai annunciato dei medici sulle ambulanze e il tema è tornato alla ribalta negli ultimi giorni perché è stato nuovamente oggetto di un’interrogazione voluta dalla Lega nei confronti di Bonaccini. I leghisti hanno raccolto i dati relativi al Bilancio emiliano del 118 del 2023, tornado le somme per denunciarne, ancora una volta, i rischi a carico dei pazienti.
Nel 2023, riportano i leghisti, in Emilia Romagna sono partite dalle sale operative 10.370 ambulanze in codice rosso (il più grave) senza medici a bordo, con picchi a Bologna (4.214) e Piacenza (2.317). Similmente, la stessa situazione si è verificata per i “codici 3 di rientro”, che prevedono l’immediato ricovero di un paziente con funzioni vitali compromesse, con 3.450 interventi con solo personale infermieristico o volontario. Ma oltre a tagliare i medici sulle ambulanze, l’Emilia Romagna ha ridotto, rivelano ancora i leghisti, il numeri di Automediche. Ne circolano, sul territorio, 8 in meno, mentre altre due hanno ridotto il servizio a 12 ore. L’Ordine dei Medici bolognese già lo scorso novembre rilevò che a fronte di un “rapporto ottimale” di “un mezzo di soccorso avanzato con medico e infermiere ogni 60mila abitanti”, in Emilia ce n’erano “uno ogni 120mila“.