Silvio Garattini, fondatore e presidente dell’Istituto «Mario Negri», 95enne in perfetta salute, è considerato uno dei più grandi farmacologi italiani nonché un luminare nel campo della medicina. Ma paradossalmente lui i farmaci li usa davvero poco, così come svelato stamane al Corriere della Sera. «La strategia per arrivare alla quarta età in salute? Evitare il mercato della medicina», spiega il 95enne (ne compirà 96 il prossimo 12 novembre) al quotidiano di via Solferino. «L’Italia è il Paese dell’Unione europea con il più alto numero di anziani – precisa – ma se guardiamo la durata della vita sana, scendiamo molto nella graduatoria. Nell’ultima parte dell’esistenza compaiono parecchie malattie, anche due o tre per cittadino».
Garattini sottolinea come fino ad oggi abbiamo orientato la medicina soprattutto verso le cure ma si dimentica che non tutte le malattie piovono dal cielo, visto che molte dipendono dai nostri stili di vita «In Italia, ad esempio, abbiamo 3,7 milioni di persone con il diabete, una patologia che tra l’altro ha complicazioni che riguardano la vista, il cuore, i reni. Ma è evitabile. Dobbiamo rimettere al primo posto la prevenzione».
SILVIO GARATTINI: “DOBBIAMO FORMARE I DIRIGENTI”
Affinchè si metta in atto quella che sembrerebbe essere una vera e propria rivoluzione, bisognerebbe iniziare dalla formazione dei dirigenti, precisa ancora Garattini, «Non abbiamo una Scuola superiore della sanità, i manager sono spesso solo amici dei politici. E dobbiamo parlare di salute anche nelle classi, basterebbe un’ora alla settimana. È ridicolo che il ministero dell’Istruzione non trovi il tempo di farlo. Anche nelle facoltà di Medicina deve essere presente la prevenzione. I medici non dovrebbero prescrivere solo farmaci, ma anche buone abitudini: camminare almeno 3 chilometri al giorno, calare di tot chili. E dovrebbero essere giudicati sulla base dei risultati di salute dei propri pazienti: quanti hanno smesso di fumare, quanti non sono più obesi. Un altro fattore chiave è la comunicazione».
Garattini punta anche il dito nei confronti dei fumatori, che in Italia sono ben 12 milioni, con le sigarette fra le cause principali del tumore al polmone oltre che un fattore di rischio per 27 malattie. «E i 40 miliardi di sigarette fumate ogni anno generano emissioni di Pm 2.5. I mozziconi finiscono a terra, poi nell’acqua e infine nel cibo». E a proposito del cibo, Garattini sottolinea come «Lo stesso effetto a catena si vede nelle scelte alimentari: mangiamo tanta carne, tanto che siamo uno dei Paesi con più allevamenti intensivi. Per nutrire gli animali si usa mangime, per coltivare il quale si sottrae terreno alle foreste». Il farmacologo invita quindi a cambiare il proprio stile di vita, «Assecondando una forma di sano egoismo, perché se ci ammaliamo stiamo male, con ricadute sulle nostre famiglie, l’economia e il Servizio sanitario nazionale».
SILVIO GARATTINI: “A PRANZO NON MANGIO MAI, LAVORO TUTTI I GIORNI”
Garattini ammette di non prendere nemmeno una medicina, ma anche di seguire una dieta mediterranea che privilegia frutta, verdura, pesce e carboidrati complessi, inoltre, consiglia di consumare poca carne e pochi grassi: «L’alimentazione deve essere varia e moderata. Io, ad esempio, non mangio a pranzo. Le calorie devono essere proporzionate a quello che si fa. E poi fare attività fisica, dormire almeno 7 ore, avere relazioni pubbliche. Al Mario Negri abbiamo condotto uno studio su 2 mila 80enni, seguiti per 15 anni. Ha avuto più rischi di problemi cognitivi chi ha mantenuto pochi rapporti sociali. Vanno coltivati anche dopo la pensione».
Garattini svela anche di lavorare tutti i giorni al Mario Negri: «Bisogna raggiungere un equilibrio in cui sai che domani potresti non esserci, ma se ci sei devi fare qualcosa». Chiusura su Milano: «Tengo alle mie origini bergamasche, ma posso dire che a Milano c’è tutto quello che serve: cinema, teatri, conferenze. E si può anche trovare aiuto nell’organizzare iniziative».