Dopo l’addio a Berrettini, Melissa Satta è stata definita “sex addicted”: vediamo cosa significa e il suo sfogo contro gli haters
Titoli come “sex addicted” hanno letteralmente mandato su tutte le furie Melissa Satta. Poco dopo la fine della sua relazione amorosa con Matteo Berrettini, la soubrette sarda ha dovuto fare i conti con il cattivo gusto di alcuni haters e giornalisti che hanno usato parole pesanti nei suoi confronti. Così, la modella, si è scagliata pesantemente contro la stampa britannica quando è stata definita dipendente dal sesso. “La violenza psicologica è grave quanto quella fisica. Per un anno ho preso secchiate di m…a per la mia relazione appena conclusa”, ha detto l’ex velina.
D’altra parte Melissa Satta è una donna ed una mamma prima ancora di essere un personaggio pubblico. “Non voglio strumentalizzare il sessismo, né voglio cedere alla facile tentazione di richiamare fatti di cronaca che quotidianamente vedono donne subire i gesti insani di qualche mente disturbata, ma credo che sia tempo che la stampa si assuma le proprie responsabilità e svolga il ruolo dell’informazione secondo i consueti canoni di verità e correttezza evitando di trasmettere messaggi che possono sortire effetti devastanti nelle menti più labili”, lo sfogo comprensibile della modella.
Melissa Satta e la ‘conquista di civiltà’ da raggiungere: “Mia incolumità personale in pericolo”
D’altra parte la definizione di “sex addicted” non è delle più lusinghiere. Per questo motivo la soubrette sarda ha deciso di andare fino in fondo “e denunciare qualunque ripugnante imbrattatore di giornali dovesse cedere alla tentazioni di denigrarmi in maniera così immotivata e gratuita e di porre in pericolo la mia stessa incolumità personale”.
Così la Satta ha parlato di “una conquista di civiltà” da raggiungere. “Credo che questa non sia una battaglia personale ma una conquista di civiltà”, le parole in una lettera firmata insieme al suo avvocato Marcello D’Onofrio, poco dopo la recente rottura con Matteo Berrettini e le offese ricevute da Melissa.