I SONDAGGI POLITICI EUROMEDIA VERSO LE EUROPEE: LE INTENZIONI DI VOTO CON CENTRODESTRA AL 45%
Dopo Ipsos per Euronews-Corriere della Sera, è Alessandra Ghisleri su “La Stampa” a “scodellare” nuovi sondaggi politici sulle Elezioni Europee 2024 con interessanti risvolti sia sulle intenzioni di voto italiane e sia sulla distribuzione dei seggi a partire dalle proiezioni giunte: i dati sono ad opera di Euromedia Research con interviste raccolte il 22 marzo 2024, con i sondaggi politici che danno una “fotografia” attuale della politica italiana ancora molto legata ai risultati delle Politiche 2022.
Fratelli d’Italia infatti sembra aver superato la crisi “post-Sardegna” e si riporta ancora al 28% di consensi nazionali preparandosi – salvo scossoni – ad essere il primo partito italiano anche a giugno per il voto in Europa, dove tra l’altro la Premier Giorgia Meloni sarebbe intenzionata a candidarsi in prima persona nella lista. Un abisso la distanza con il Pd di Schlein che torna sotto il 20% – 19,7% – e si vede sempre più tallonata dal M5s di Giuseppe Conte, salito al 17,2% nonostante i non ottimi risultati delle Regionali (specie in Abruzzo). Al quarto posto resiste la Lega di Salvini all’8,7% mentre Forza Italia di Tajani insegue al 7,7% anche se punta ad ottenere un “surplus” alle Europee scommettendo sul leader europeista ed ex Presidente del Parlamento Ue. A chiudere le intenzioni di voto dei sondaggi politici presentati da Ghisleri troviamo appena sotto al 4% la lista AVS e Azione di Calenda, entrambi al 3,9% su scala nazionale: Italia Viva-IlCentro di Renzi al 3,5%, PiùEuropa di Bonino al 2,7%, Noi Moderati allo 0,7% sono i dati sulle altre liste, con un’astensione che ad oggi conta ancora un altissimo 39,9% di intervistati.
SEGGI ITALIA E PARLAMENTO UE: I SONDAGGI POLITICI SULLE EUROPEE
Ancora più interessante però è osservare il “travaso” tra intenzioni di voto e proiezioni seggi condotto sempre da Ghisleri per i sondaggi politici Euromedia dello scorso 22 marzo: posto che all’Italia spettano 76 seggi complessivi ad oggi, la sondaggista prevede in vista di giugno una Lega comunque sotto il 9% che “aiuterà” all’exploit di Meloni tra il 28 e il 30%, mentre tra M5s e Pd restano in lizza tra il 17 e il 20%. Il tema seggi è esposto con chiarezza dal grafico mostrato su “La Stampa”: ad oggi, con questi sondaggi politici appena realizzati, FdI (partito europeo ECR-Conservatori) avrebbe un totale di 26 seggi, balzo incredibile rispetto ai soli 6 delle ultime Europee. In totale il Centrodestra italiano riuscirebbe a controllare 41 seggi sui 76 totali, contando gli 8 della Lega (ID) e i 7 di Forza Italia (PPE), mentre è da monitorare la situazione di Noi Moderati in quanto Lupi e Tajani starebbero mettendo a punto l’accordo per presentarsi nella stessa lista alle Europee, ndr). Il Centrosinistra a guida Schlein avrebbe invece 19 seggi totali, tutti in quota Pd (PSE) se dovessero rimanere sotto la soglia del 4% sia AVS (Sinistra) che PiùEuropa (ReNew); 16 i seggi per il M5s, 1 solo dalle “altre liste” in corsa.
Allargando lo sguardo oltre i confini italiani, la distribuzione dei seggi che emerge dalle proiezioni dei sondaggi Ghisleri pone un dilemma ancora insoluto: il PPE resterà il primo partito anche nella prossima Legislatura Ue ma con l’ulteriore calo che è destinato a subire sarà ancora più difficile trovare una coalizione per governare “agilmente” come nelle ultime due Legislature. Ad oggi infatti i popolari punterebbero ad avere 175 seggi contro i 140 del PSE-S&D: boom confermato sia per il gruppo della Lega e di Marine Le Pen (ID) a 85 seggi, appena davanti agli 82 per Renew di Macron, Renzi e Calenda, mentre i Conservatori di ECR con Meloni salirebbero a 79 seggi. 45 i non iscritti (tra cui ci sono soprattutto i parlamentari del M5s), 41 i Verdi Liberali, 40 la Sinistra di AVS mentre 33 la Sinistra “classica” dei Paesi nordici. Come commenta la sondaggista Ghisleri su “La Stampa”, le alleanze future dipenderanno tutte dagli accordi post-voto Europee, ma anche dagli esiti delle singole Elezioni nazionali dei prossimi mesi: non solo, incideranno le questioni emergenti come «la governance europea, l’economia, l’immigrazione, il cambiamento climatico, la sicurezza e i venti di guerra».