Il giorno della scomparsa, il 16enne Edoardo Galli sarebbe stato ripreso dalle telecamere della Stazione centrale di Milano e al suo fianco, a un certo punto del video, sarebbe comparsa una persona con la quale avrebbe scambiato tranquillamente alcune battute prima di allontanarsi insieme. Qualcuno che conosce, quindi, come emerso dalle ultime novità sul giallo del minorenne scomparso da Colico, in provincia di Lecco, il 21 marzo scorso dopo essere uscito di casa per andare a scuola. In classe Edoardo Galli non è mai arrivato e tra le ipotesi al vaglio c’è quella di una presunta fuga in Russia, patria della madre nella quale si trovano i nonni.
Quello che sembra emergere dal filmato che lo ritrae nel capoluogo lombardo, prima che si perdano le sue tracce, è che Edoardo Galli non era solo. Accanto a lui forse un amico, riporta Ansa, ma non ci sono conferme mentre sfuma la pista di un allontanamento del giovane in direzione Alta Valsassina, dove negli ultimi giorni si erano concentrate le ricerche di volontari e forze dell’ordine. Il 21 marzo, Edoardo Galli sarebbe salito sul treno per Milano prima che iniziasse il mistero intorno alla sua reale destinazione.
Edoardo Galli scomparso da Colico, cosa sappiamo sul video della Stazione centrale di Milano
Edoardo Galli è scomparso il 21 marzo scorso dopo essere uscito per andare a scuola, un istituto di Morbegno nel quale non è mai arrivato. Le telecamere di videosorveglianza della Stazione centrale di Milano lo avrebbero ripreso mentre, una volta sceso dal treno, sembra passeggiare davanti alle vetrine come se fosse in attesa dell’arrivo di qualcuno. A un certo punto, il giovane mangia un gelato e poi viene raggiunto da una persona che non sembrerebbe a lui estranea. Dopo un breve scambio di battute, infatti, i due si sarebbero allontanati insieme e da quel momento non si sa più nulla.
La circostanza dell’ultimo avvistamento nella stazione del capoluogo lombardo conferma quindi che la prima destinazione volontaria del 16enne fosse proprio quel posto, ma è giallo fitto sul motivo che lo avrebbe spinto a quello spostamento. Si tratta comunque di un prezioso elemento da cui ripartire per le ricerche, inizialmente centrate su aree di montagna dove si pensava potesse essersi diretto anche alla luce di un particolare: il sacco a pelo che, oltre al telefono (poi spento), al doppio passaporto e ai contanti avrebbe portato con sé.