Il filosofo e sociologo francese Pierre Andrè Taguieff ha pubblicato un articolo sul quotidiano Le FIgaro, nel quale esprime la sua opinione in merito alla situazione attuale del progressismo ideologico che è diventato il nuovo fronte compiacente dell’islam radicale. Con particolare riferimento agli intellettuali e post-comunisti che si sono da subito dopo i fatti del 7 ottobre schierati a favore di Hamas afferma: “Questa è la dimostrazione che, come si dice in Francia, se qualcuno appicca un incendio alla fine viene condannato solo chi suona l’allarme”. E quando questi “informatori del nuovo mondo progressista” trovano qualcuno che ha idee diverse dalle loro, sono subito pronti ad etichettarli come “fascisti”, “razzisti”, “reazionari” e “islamofobici”.
Uno scenario nel quale ha avuto un enorme ruolo la cancel culture, che con la scusa di promuovere l’abbattimento dei confini, vorrebbe imporre a tutti di diventare “Ibridi fluidi” o di essere “Tutti migranti” in un’epoca dove tutti dovrebbero somigliare a tutti e viene cancellata l’identità. Come sottolinea Taguieff, è facile intuire che queste correnti di pensiero rappresentano una nuova inquisizione mascherata da antifascismo che dovrebbe difendere le minoranze ma non ammette più il dialogo nè lo scambio di opinioni.
Pierre Andrè Taguieff: “La sinistra giustifica il terrorismo e la violenza come strumenti di emancipazione”
Pierre Andrè Taguieff, filosofo esperto di problemi sociali, ha puntato il dito contro la nuova società degli “Intellettuali progressisti pro Hamas“. Un fenomeno che è in forte crescita grazie alla diffusione delle ideologie woke e della cancel culture. In questo modo le nuove generazioni “Accecate dalla vanità delle loro idee“, diventano facilmente strumentalizzabili politicamente da quella che il sociologo chiama “La sinistra della sinistra“. Ma non solo, giocano anche a favore degli islamisti, giustificando le violenze ed addirittura arrivando a rendere il terrorismo come “buono”, e strumento utile per l’emancipazione delle minoranze.
La trasfigurazione dei terroristi islamici di Hamas in “combattenti della resistenza“ ne è la prova, ma non un novità, visto che, come ricorda Taguieff, “La lotta armata jihadista contro lo stato ebraico è stata applaudita dalla sinistra fin dagli anni 50“. Questi gruppi terroristici hanno sostituito il proletariato, considerato ormai movimento troppo “bianco” e “reazionario”. Così, conclude, “Sono diventati complici di una delle più violente forme di terrorismo“.