Beniamino Zuncheddu, che ha trascorso gli ultimi 32 anni della sua vita in carcere con una condanna all’ergastolo per un omicidio che non ha commesso, è stato risarcito dallo Stato con 30mila euro. A disporlo è stato il tribunale di Sorveglianza di Cagliari, ma seppur la notizia si stia diffondendo ora, Irene Testa (Garante dei detenuti) in un post su Facebook ha precisato che “non è un fatto nuovo, si sa da molti mesi”.
Partendo, però, dalla notizia in sé, il tribunale di Cagliari in merito all’ingiusta detenzione di Beniamino Zuncheddu ha deciso di corrispondergli 30mila euro di risarcimento, ma che non sono relativi ai 32 anni trascorsi in carcere. Il risarcimento si riferisce solo al fatto che, spiega Testa, “ha vissuto in carcere in periodo di grande sovraffollamento“, e non a caso è motivato dai giudici con il fatto di aver “trascorso anni in celle piccole e sovraffollate“. Differentemente, per quanto riguarda l’ingiusta detenzione di Beniamino Zuncheddu, non è stato ancora deciso e disposto alcun risarcimento, che dovrà tenere conto dei danni materiali e morali subiti dall’ormai 59enne sardo.
Il caso di Beniamino Zuncheddu, la Garante: “Gli hanno rubato la vita”
Il caso di Beniamino Zuncheddu è complessivamente riconosciuto come uno dei peggiori errori giudiziari commessi in Italia. L’uomo, infatti, venne condannato all’ergastolo nel 1991 in quanto autore della strage di Sinnai, dove persero la vita tre persone, sulla sola testimonianza di Luigi Pinna che sopravvisse all’assalto e riconobbe l’aggressore. A legare Pinna e Zuncheddu c’erano delle faide agricole, culminate con l’uccisione di alcuni capi di bestiame, secondo gli inquirenti compatibil con un presunto movente. Solamente lo scorso 25 novembre, poi, durante il processo di revisione Beniamino Zuncheddu è stato scarcerato e, poi, assolto a gennaio di quest’anno, quando si è appurato che la testimonianza di Pinna fu fatta sotto pressioni degli agenti.
Tornando all’attualità, però, il messaggio che la garante per i detenuti ci tiene a lanciare è che all’ex allevatore sardo, nonostante i 30mila euro disposti diversi mesi fa, “non è stato ancora dato nulla, neanche un euro“. Inoltre, “non si sa neanche quanto tempo dovrà passare ancora prima di poter avere una minima parte di ciò che gli è stato tolto”. E attaccando, infine, i media italiani, Irene Testa sottolinea che la notizia non sono i 30mila euro, ma il fatto che “a Beniamino Zuncheddu lo Stato, dopo avergli rubato la vita, non lo ha ancora risarcito“.