Nell’ex chiesa di Sant’Ignazio di Carpi, in provincia di Modena, sede del Museo Diocesano, nella giornata del Giovedì Santo è accaduto l’impensabile. Uno sconosciuto è entrato nei locali della diocesi e ha accoltellato al collo l’artista Andrea Saltini, l’autore della mostra “Gratia Plena” allestita nell’edificio e oggetto di polemiche da giorni, perché ritenuta blasfema da alcuni. L’uomo è entrato nell’ex chiesa con una mascherina e ha iniziato a danneggiare una delle opere con un coltello, spruzzandole inoltre su con una bomboletta spray. Saltini, l’artista ritenuto colpevole di aver allestito una “mostra blasfema”, avrebbe tentato di fermarlo, ma l’uomo ha reagito ferendolo con una coltellata al collo. Portato in ospedale, l’uomo non sarebbe in gravi condizioni mentre l’aggressore è poi fuggito ed è ricercato dalla polizia.
Arrivati sul posto, gli uomini della Digos e la polizia scientifica hanno trovato anche una parrucca, come spiega Avvenire. L’apertura della “mostra blasfema” è avvenuta il 2 marzo scorso al Museo Diocesano di Carpi, su “Gratia Plena”. Le polemiche sul contenuto delle opere dell’artista ha portato, a metà marzo, alla presentazione di un esposto alla procura di Modena “a carico” del vescovo monsignor Erio Castellucci, dello stesso artista e dei curatori della mostra, don Carlo Bellini e Cristina Muccioli, “per vilipendio della religione cattolica, bestemmia ed esposizione di immagini blasfeme in luogo sacro con annessa richiesta di sequestro dei quadri osceni ove Gesù e Maria vengono rappresentati in atti sessuali”.
“Mostra blasfema” a Carpi. La Procura chiede l’archiviazione del fascicolo
Lunedì scorso la procura ha chiesto l’archiviazione del fascicolo. Il pm Giuseppe Amara nel documento ha scritto che si tratta “di opere riconducibili all’attività di un artista, frutto di una propria elaborazione che, condivisibile o meno, risulta libera manifestazione del pensiero, peraltro, suscettibile di diverse interpretazioni da parte del fruitore delle opere e non già espressione di un gratuito disprezzo verso la confessione religiosa“. La Procura ha precisato inoltre che risulta “anche possibile come il significato attribuito sia difforme da quello offensivo, come percepito dagli esponenti”. Secondo gli accusatori, la mostra sarebbe blasfema perché ci sarebbero immagini a sfondo sessuale nei dipinti di Andrea Saltini.
La diocesi di Carpi nei giorni scorsi ha respinto le accuse, difendendo l’artista e definendo i commenti “irrispettosi e non rilevabili davanti ad una corretta visione delle opere. Quanto ai giudizi, o pregiudizi secondo cui alcuni quadri esposti riproducono immagini blasfeme o dissacranti, pur rientrando nella libera circolazione delle opinioni, oltre a risultare irrispettosi nei riguardi del percorso compiuto dall’artista e anche dai promotori, nulla di tutto questo è rilevabile davanti ad una visione delle opere corretta, documentata e con sguardo limpido”. Dopo l’aggressione, la diocesi ha espresso solidarietà all’artista, augurandogli una pronta guarigione.