Pasqua e Pasquetta 2024, ma più in generale le feste, possono essere giorni difficili per chi ha problemi di peso. Il rischio è di viverli con ansia e con la paura di fare “danni”. Di sicuro, per chi deve controllare il peso o dimagrire si tratta di una “sfida”, da non vivere però con sensi di colpa. Le festività pasquali, comunque, sono diventate molto simili a quelle natalizie anche dal punto di vista dell’alimentazione. Prima il Venerdì Santo si digiunava, ora si mangia pesce, mentre a Pasqua si dà spazio a carne, lasagne, dolci, colombe e uova di Pasqua, passando quindi a pietanze più pesanti per quanto riguarda grassi e proteine animali. Ci sono però ricette tradizionali che risultano più leggere, basti pensare alla torta pasqualina e alle uova con gli asparagi.
Ci sono, dunque, vie di mezzo grazie alle quali si possono vivere i giorni di Pasqua e Pasquetta senza rimpianti. Per cominciare, Enzo Spisni, direttore del laboratorio di Fisiologia traslazionale e Nutrizione presso l’Università di Bologna, dove è professore associato, nonché autore del libro “Siamo tutti intolleranti”, suggerisce tramite i microfoni del Corriere della Sera di iniziare con verdure, anche un pinzimonio, per alleggerire il carico glicemico. «Questo fa sì che le calorie che finiscono nel tessuto adiposo saranno meno, a parità di alimenti».
DIETA A PASQUA? I CONSIGLI DELL’ESPERTO PER NON FARE “DANNI”
L’altro consiglio che viene rilanciato ad ogni festività è quello di concedersi una camminata tranquilla dopo aver pranzato, così da ridurre l’assorbimento delle calorie, «perché queste si accumulano nel tessuto adiposo soprattutto quando la glicemia è alta. Camminare è un modo per abbassarla», spiega il professor Spisni al Corriere. Per quanto riguarda le uova di Pasqua, il problema non è per il peso o per il colesterolo, visto che «hanno una quantità calorica bassa e la colesterolemia (la quantità di colesterolo presente nel sangue, ndr) si modifica in un tempo lungo. Il valore non dipende solo dall’alimentazione (c’è anche una variabile genetica) e dal punto di vista della dieta conta come io abbia mangiato nell’ultimo mese». Infatti, nel periodo pasquale è meglio la colazione con l’uovo che con la colomba pasquale, che è un dolce molto sostanzioso.
Ma è preferibile che le uova di Pasqua siano di cioccolato fondente, «altrimenti sono quasi solo zucchero, allora saranno senz’altro meglio. È possibile scegliere la variante fondente-nocciole che può essere più calorica “sulla carta”, ma le nocciole contengono una serie di micronutrienti positivi che aiutano ad abbassare l’indice glicemico e tolgono “spazio” allo zucchero». Guai a vivere le feste con ansia e sensi di colpa, anche se si è a dieta: «Non sono certo quei tre giorni festivi a fare la differenza, sono gli altri 300 e rotti che cambiano il segno sulla bilancia. La strategia è centellinare i piaceri e “recuperare” la settimana successiva». Quindi, bisogna aumentare il consumo di verdure in ogni pasto, mangiare fibre al mattino (cereali integrali) e ridurre le quantità, puntando su una camminata al giorno. «Tre o quattro giorni basteranno a compensare i pasti sbilanciati», aggiunge l’esperto.