Giunge al suo 769esimo giorno la guerra tra Russia ed Ucraina che, contestualmente, sembra essere sempre più lontana da un esito pacifico. Si fanno, infatti, sempre più intensi gli scontri politici tra i due stati, con Mosca che continua ad accusare Kiev di aver organizzato l’attentato alla Crocus City Hall, arrivando a chiedere l’estradizione del capo degli 007 ucraini Vasyl Malyuk, ritenuto la mente dietro all’attacco, perché si sottoponga a processo su territorio russo.
Inoltre, in quello che potrebbe essere un ulteriore motivo per aggravare la guerra contro l’Ucraina, la Russia ha fatto sapere nella serata di ieri di avere l’intenzione di citare in giudizio Kiev per terrorismo. Secondo la portavoce del ministro degli Esteri Zakharova, tuttavia, la citazione in giudizio non è legata a quanto accaduto al teatro di Mosca, ma piuttosto agli attacchi compiuti sul suolo russo contro le infrastrutture energetiche critiche, rivendicati solo pochi giorni fa dallo stesso Malyuk. Solo oggi, peraltro, la Russia ha riferito di aver subito degli attacchi contro alcune fabbriche che si trovano in Tatarstan, a più di mille km dall’Ucraina; mentre i servizi segreti militari di Kiev hanno rivendicato un attacco ad una stazione elettrica di Sebastopoli, città in Crimea, territorio russo a tutti gli effetti.
Guerra Russia-Ucraina: gli aggiornamenti del giorno 769
Sempre esternamente alla guerra tra Russia e Ucraina, inoltre, Mosca ha anche dichiarato di aver intercettato e sequestrato decine di chili di esplosivo che era stato nascosto all’interno di alcune icone ortodosse. I pacchi, secondo i servizi segreti russi, sono stati spediti dall’Ucraina attraverso diversi passaggi tra Romania, Ungheria, Slovacchia, Polonia, Lituania e Lettonia, individuati su una nave cargo nella regione di Pskov.
Non emergono particolari novità in merito all’avanzamento militare della guerra tra Russia e Ucraina, seppur il Cremlino (senza conferme da parte di Kiev) sostiene di aver conquistato circa 400 km quadrati negli ultimi 3 mesi di conflitto. Infine, nella serata di ieri il capo del Consiglio per la Sicurezza nazionale russa, Nikolai Patrushev, in un’intervista per un’emittente locale è tornato a puntare il dito contro Usa e Nato, accusandole di voler preservare l’Ucraina “come territorio anti-Russia completamente controllato e totalmente modellato per servire gli interessi del blocco Nord Atlantico“. L’Alleanza, ha accusato, “è di fatto una parte del conflitto ucraino”.