LE PAROLE DI BONTEMPO
L’Ires-Cgil delle Marche ha elaborato i dati dell’Osservatorio Inps sulle pensioni vigenti nel 2024 nella regione e la Segretaria regionale dello Spi-Cgil Vilma Bontempo evidenzia che “se confrontiamo il report 2024 con quello del 2023, si evince una tendenza all’aumento del gap tra uomini e donne sugli importi delle pensioni di vecchiaia. Mentre nel 2023 la differenza era di -747 euro per le donne rispetto agli uomini, nel 2024 si è passati a -815 euro. Una differenza che espone sempre più le donne a condizioni di povertà se non si interviene sulla domanda di lavoro che offre alle donne solo occupazioni precarie e a orario ridotto. Inoltre è necessario, come rivendichiamo da anni, introdurre una pensione di garanzia riconoscendo i contributi per il lavoro di cura, formazione e ricerca di lavoro. Una condizione pensionistica nella quale si conferma anche quest’anno il gap di genere: gli uomini con pensioni fino a 750 euro sono il 40,2% del totale, per le donne tale percentuale sale al 68,8%, a conferma di una maggiore esposizione alla povertà per il genere femminile”.
I DATI INPS SUI CONTRIBUTI DELLE PENSIONI
Ritornando agli ultimi dati sulle pensioni pubblicati oggi dall’INPS, resta nell’analisi da condurre un elemento chiave legato ai contributi: in attesa di una vera e propria riforma pensioni, le iniziative messe in campo finora dal Governo su lavoro e contrasto all’evasione hanno permesso risultati importanti come «un aumento del 4% dei contributi complessivi rispetto all’anno precedente, per un totale di 214,6 miliardi e un miglioramento dell’indicatore dell’efficacia economica finanziaria della produzione».
Come riporta il “Sole 24 ore”, dai dati INPS, l’esito delle attività di sistemazione dei conti assicurativi individuali e la gestione del contenzioso sono migliorate: «A titolo esemplificativo: l’automazione della liquidazione delle Naspi ha consentito di liquidare entro 15 giorni l’82% delle istanze (il 4% in più rispetto al 2022)». I dati testimoniano, spiega il direttore generale INPS Vincenzo Caridi, che la tecnostruttura INPS sta funzionando «Nell’interesse delle fasce più deboli della popolazione e per un definitivo salto di qualità del Welfare pubblico. Grazie al Pnrr sono stati introdotti più di 100 servizi e formate le competenze digitali di oltre 13.000 dipendenti, strutturando anche per il prossimo futuro una filiera stabile di innovazione». (Agg di Niccolò Magnani)
LE PROSPETTIVE DEL DEF
Si avvicina la messa a punto del Def e sembra ormai certo che non ci saranno misure di riforma delle pensioni. “In attesa del Def appare chiaro che in materia di pensioni e fisco anche nel 2025 il governo faticherà a trovare i soldi per confermare le misure in essere, figuriamoci per realizzare le riforme promesse quando la premier era nella bambagia dei banchi dell’opposizione”, scrive money.it. Per pmi.it, il 2026 dovrebbe essere l’anno in cui proporre “il cavallo di battaglia elettorale dalla Lega, ossia quella Quota 41 per tutti troppo costosa per essere approvata facendo quadrare i conti”. Infatti, “al Governo servono 20 miliardi per coprire le spese già previste in Manovra. Pertanto, la Legge Fornero sulle pensioni sembra destinata a rimanere in vigore anche per il 2025 senza modifiche”. Solo il Corriere della Sera arriva a paventare un eventuale cambiamento, con l’introduzione di Quota 104 al posto di Quota 103, ma com’è facile immaginare si tratterebbe di una misura poco utilizzabile.
I DATI DELL’INPS SULLE PENSIONI
Stando ai dati dell’Inps, come riporta Ansa, nel 2023 è cresciuta del 6,34% la spesa per le pensioni, che è arrivata a 269,6 miliardi di euro, comprensivi degli assegni di invalidità. La causa principale di tale aumento è da ricercarsi nell’indicizzazione all’inflazione delle pensioni. Inps rileva anche un aumento delle entrate contributive, pari al 4,4%, dunque lievemente inferiore a quello delle uscite. In base ai dati Inps, “sono stati erogati per le prestazioni temporanee (assegno unico, Naspi, bonus, ecc.) 38,6 miliardi di euro (+10,16%) con una crescita del 12% per la Naspi e del 38% sull’Assegno unico introdotto però nel corso del 2022”. Si tratta di dati che riportano anche alla ribalta l’annosa questione della separazione contabile tra assistenza e previdenza, che una commissione di tecnici ed esperti ha però già spiegato non essere attuabile. In ogni caso con questo incremento di spesa sembra difficile poter immaginare ci siano spazi fiscali per misure di flessibilità pensionistica.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI BUSSACCHINI (CGIL)
Ivo Bussacchini, Segretario generale della Cgil di Piacenza, ha evidenziato che “quando siamo poveri sul lavoro ci aspetta un futuro non dignitoso dal punto di vista dell’assegno pensionistico. E questa dinamica è inaccettabile”. Come riporta piacenza24.eu, secondo il sindacalista “sul tema previdenza lo vediamo dalle lavoratrici e dai lavoratori vicini al traguardo pensionistico che sono delusi e arrabbiati, e sono venuti qui da noi per provare a vedere qual era il futuro pensionistico”. Purtroppo è un futuro che, come ricorda today.it, rischia di essere poco promettente, dato che dal 1°gennaio del 2027 “i requisiti anagrafici per andare in pensione potrebbero cambiare”. Infatti, potrebbero aumentare a causa di un incremento dell’aspettativa di vita.
I DATI INPS SULLE PENSIONI LIQUIDATE
Intanto Il Sole 24 Ore, a proposito dei dati dell’Inps sulle pensioni liquidate evidenzia che emerge “un peso dei trattamenti assistenziali sul totale delle pensioni erogate dall’Inps lievitato dell’11% negli ultimi 20 anni. E un’età media alla decorrenza degli assegni scesa da 69,5 a 67,9 anni tra il 2021 e il 2023”. I dati mettono anche in evidenza “che il 72,9% dei titolari di pensioni di invalidità previdenziale di sesso maschile ha un’età inferiore a 70 anni, mentre le pensionate titolari della stessa categoria di pensione hanno nel 37,3% dei casi un’età superiore o uguale a 80 anni”. Questo “dipende dal fatto che gran parte delle pensioni di invalidità liquidate prima della legge 222/1984 è di sesso femminile (fatto dovuto anche alla maggiore longevità delle donne)”.
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