Per la Banca Mondiale, i danni alle infrastrutture critiche di Gaza ammonterebbero a 18,5 miliardi di dollari: ciò equivale al 97% della produzione economica combinata della Cisgiordania e di Gaza nel 2022. La valutazione dei danni della BM, che copre il periodo compreso tra l’inizio del conflitto il 7 ottobre e la fine di gennaio, è stata prodotta in collaborazione con le Nazioni Unite e l’Unione Europea. Il rapporto ha riscontrato che i danni strutturali hanno colpito “ogni settore dell’economia”, con oltre il 70% dei costi stimati dovuti alla distruzione di abitazioni.
La guerra di Gaza è esplosa dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre in Israele, che ha provocato circa 1.160 morti, per lo più civili, secondo un conteggio AFP di dati ufficiali israeliani. La ritorsione di Israele avrebbe ucciso invece almeno 32.916 persone, per lo più donne e bambini. Tantissime vittime ma anche danni strutturali: i bombardamenti di Israele hanno ridotto in macerie molte aree del territorio, creando circa 26 milioni di tonnellate di detriti.
Danni subiti da Gaza: 84% delle strutture sanitarie danneggiate
Secondo la Banca Mondiale, che ha stimato i danni subiti da Gaza dal 7 ottobre, “per diversi settori, il tasso di danni sembra stabilizzarsi poiché sono pochi i beni rimasti intatti”. Al di là dei danni strutturali, il rapporto rileva anche che più della metà della popolazione di Gaza è sull’orlo della carestia, con la gente che “soffre di grave insicurezza alimentare e malnutrizione”. L’84% delle strutture sanitarie di Gaza sarebbero state danneggiate o distrutte, mentre tre quarti della popolazione è stata sfollata a causa dei combattimenti. In totale più di un milione di persone sono senza casa.
Il rapporto, creato utilizzando fonti remote di raccolta dati, ha rilevato che il sistema idrico e igienico-sanitario di Gaza è “quasi al collasso” e fornisce meno del 5% della sua produzione prebellica. Secondo la Banca Mondiale, inoltre, il 100% dei bambini di Gaza non ha potuto frequentare la scuola a causa del collasso del sistema educativo, mentre il 92% delle strade principali sono state distrutte o danneggiate. Al termine del report, la BM chiede “un aumento dell’assistenza umanitaria, degli aiuti alimentari e della produzione alimentare; la fornitura di alloggi e soluzioni abitative rapide, economiche e scalabili per gli sfollati; e la ripresa dei servizi essenziali”.