Proseguono le indagini inerenti la strage di Altavilla Milicia, il triplice omicidio di una donna e dei suoi due figli, per cui in carcere vi è Giovanni Barreca, marito/padre delle vittime, e la coppia Carandente-Fina.
Il programma di Storie Italiane ha intervistato stamane in collegamento l’avvocato di Barreca, che si è soffermato su quanto avvenuto negli scorsi giorni, il trasferimento di Barreca nel carcere di Enna dopo aver tentato di fare un esorcismo su un compagno di cella: “Non ha provato a fare alcun esorcismo – spiega l’avvocato – è stato travisato ciò che ho riferito circa l’assoluta mancanza di porre in essere condotte violente nei confronti di moglie, famigliari e conoscenti. Barreca mi riferiva che lui non considera la violenza come rimedio, si avvale della preghiera e a posto in essere questo suo rimedio, la preghiera, avendo sentito delle lamentele all’interno del carcere di altri detenuti vicini. Lui non ha contatti con nessuno, è in isolamento.
STRAGE ALTAVILLA, L’AVVOCATO: “HA AVVERTITO UN MALESSERE…”
Il legale ha continuato: “Ha avvertito questo malessere dei vicini detenuti ha dato ai secondini la disponibilità attraverso la preghiera di fare qualcosa per qualche compagno del carcere. C’è stata una condivisione da parte dei compagni di carcere, non mi risultano problematiche create da Giovanni Barreca”.
L’avvocato dell’uomo in carcere per la strage di Altavilla ha poi aggiunto: “Da qualche giorno, da quando è a Enna, ha la possibilità di seguire i programmi attraverso la tv e credo che questa mattina stia assistendo a questa puntata. Sulla figlia rimane la sua posizione, ha il piacere di abbracciarla, sulle sue deposizioni rese non ha data nessuna versione. Sul pentimento della figlia non ha dato nessuna valutazione anche perchè non ne conosce il contenuto, sa solo che è stata sentita dai magistrati”.
STRAGE ALTAVILLA, ANNA VAGLI: “MA QUALE PREGHIERA…”
Barreca ha riferito all’avvocato che soprattutto Massimo Carandente avrebbe passato una mezz’oretta al telefono, non è chiaro se con telefonate, videochiamate o messaggi: “Ha ribadito sul fatto che Carandente si fosse intrattenuto al telefono non si sa con chi, certamente qualcuno all’esterno, in più fasi, per un totale di circa una mezz’oretta, non sa se fossero messaggi vocali o WhatsApp”.
Anna Vagli, criminologa in studio a Storie Italiane, commenta: “Barreca si è avvalso solo della preghiera? Non mi sembra perchè ha sterminato la famiglia, è un’offesa”, e l’avvocato ha replicato: “Non possiamo ancora dire che ha sterminato della famiglia, non si può dire assolutamente”. Anna Vagli ha replicato: “Mi sembra alquanto offensivo dire che ha pregato”, e il legale ha replicato: “Non era soltanto Giovanni Barreca presente, ci sono i coniugi Carandente e Fina e non è detto ci fossero altre persone, era sulla scena del crimine, tutto è al vaglio degli inquirenti, vediamo cosa succederà”. Ovviamente ci sono indagini in corso di conseguenza fino al terzo grado di giudizio non si può definire Giovanni Barreca colpevole.