La coppia tedesca sopravvissuta all’incidente del bus precipitato da un cavalcavia a Mestre il 3 ottobre 2023 ricorda i drammatici momenti in una intervista rilasciata al Corriere della Sera. Nel racconto di Maike Annabel Frommherz e del marito Nico Volkmann, il dramma per la perdita della figlia Charlotte, una bimba di un anno e mezzo morta nella strage costata la vita a 22 persone (l’ultima vittima, una turista spagnola 52enne, si è spenta poche ore fa dopo un ricovero di 6 mesi all’ospedale di Padova).
Nel terribile incidente del bus a Mestre, carico di turisti, sono rimaste ferite altre 14 persone e tra queste proprio i giovani genitori della piccola che purtroppo non ce l’ha fatta. Nella mente della mamma e del papà, i ricordi riaffiorano gradualmente e compongono un puzzle straziante, dalle urla prima della fine al sangue, fino alla scoperta di aver perso la loro bambina in quella vacanza trasformata in tragedia. Da quel giorno, sottolineano entrambi, la loro vita è cambiata per sempre. Vorrebbero tornare sul luogo dell’accaduto e dedicare il loro futuro all’impegno perché simili drammi non si ripetano: “Occorre fare di tutto per garantire la sicurezza delle strade e dei luoghi pubblici – ha dichiarato la donna -. Voglio sensibilizzare la politica e l’opinione pubblica sul tema della sicurezza stradale. Lo devo a Charlotte ma anche alle mamme di tutte le vittime della strage di Mestre“.
Incidente bus Mestre, la coppia sopravvissuta racconta l’orrore
Secondo quanto ha raccontato al Corriere della Sera, Maike Annabel Frommherz, 27 anni, non potrà più camminare. Nell’incidente del bus precipitato a Mestre ha perso la figlia Charlotte, di appena un anno e mezzo, e lei si è salvata insieme al marito Nico, 28 anni. “È difficile immaginarmi per tutta la vita su una sedia a rotelle – ha dichiarato al quotidiano –, come è impossibile accettare il pensiero di non rivedere Charlotte. Nico è convinto di essere stato salvato da un angelo. Ecco, io quel giorno ero morta e mi hanno rianimata, e francamente ancora non so dire se invece non sarebbe stato meglio andarmene con la mia bambina. Però forse è stata proprio lei, in quei pochi minuti, a decidere che la sua mamma doveva restare accanto al papà. E allora, se è Charlotte il nostro angelo, io non posso far altro che trovare la forza di andare avanti e combattere“.
La coppia ha spiegato di avere dei ricordi confusi dell’incidente a Mestre: “Il pullman ha cominciato a sbattere contro il guardrail. Subito dopo lo schianto ricordo che avevo molto sangue addosso e che vicino a me c’era una persona, non so dire se fosse viva“, ha raccontato l’uomo che, in quei concitati momenti, gridava il nome della moglie e della figlioletta. Il dramma è avvenuto durante una vacanza della famiglia nella zona di Venezia, quando il bus carico di turisti su cui viaggiava è precipitato da un cavalcavia. “Ero seduta con la bambina in braccio e davo le spalle al conducente. Ho sentito i passeggeri urlare ‘Si rovescia!’. Ma io non capivo, come fa un bus a rovesciarsi?“. Maike Annabel Frommherz ricorda poi di essersi svegliata in ospedale a fine ottobre, e dopo il trasferimento in Germania suo marito ha iniziato a spiegarle cosa è accaduto. Oggi la loro bimba non c’è più, ma vogliono lottare perché nessuno viva una tragedia del genere.