La Cassazione ha confermato i domiciliari per Salvatore Baiardo, amico dei fratelli Graviano che era apparso a Non è l’Arena con rivelazioni scottanti a ridosso dell’arresto di Matteo Messina Denaro (arrivando a prevedere una sua “resa” per la malattia dopo decenni di latitanza). La decisione, riporta Ansa, è arrivata poche ore fa in riferimento alla ipotesi di calunnia ai danni del conduttore Massimo Giletti, di cui era stato più volte ospite in trasmissione, contestatagli dalla Procura di Firenze relativamente alla versione fornita sulla presunta foto che ritrarrebbe il boss Giuseppe Graviano, Silvio Berlusconi e l’ex generale dei carabinieri Francesco Delfino, risalente agli anni ’90 e dall’incerta autenticità, di cui Baiardo avrebbe parlato al giornalista negando poi di possederla davanti ai pm fiorentini. Alcune intercettazioni, riferisce l’agenzia di stampa, lo avrebbero però smentito dando impulso all’accusa di calunnia.
Il procuratore Filippo Spiezia ha commentato la notizia ai microfoni di Alanews: “Sono stato informato di questa decisione, importante, un riconoscimento della fondatezza del ricorso che è stato presentato dall’ufficio di Firenze. Ci stiamo confrontando con i colleghi sulle implicazioni giuridiche“. Nel rispondere a una domanda sull’eventuale riconoscimento dell’aggravante dell’agevolazione mafiosa da parte della Cassazione, Spiezia si è limitato ad aggiungere quanto segue: “Al momento noi abbiamo soltanto il dispositivo, almeno quello che mi è stato comunicato dai colleghi, e quindi da questo punto di vista, ripeto, con beneficio di inventario perché dobbiamo leggere tutto il provvedimento, sembrerebbe accolta tutta la prospettazione accusatoria“. La Suprema Corte, secondo quanto riportato dal Corriere Fiorentino, avrebbe quindi accolto il ricorso della procura di Firenze che aveva chiesto la misura cautelare per Baiardo non solo per la predetta ipotesi di calunnia nei confronti di Giletti, ma anche per quella di favoreggiamento nei confronti di Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri, incassando il no del gip. Il provvedimento, ricostruisce Ansa, era stato impugnato dal procuratore aggiunto Luca Tescaroli e dal pm Lorenzo Gestri, titolari dell’inchiesta sulle stragi di mafia, e il Riesame, nel settembre 2023, aveva accolto il ricorso limitatamente all’accusa di calunnia. Secondo il difensore di Salvatore Baiardo, l’avvocato Carlo Taormina, riporta Repubblica, il provvedimento resta “congelato” in attesa che si definisca il giudizio su un altro capo di imputazione (la presunta calunnia a un sindaco del Verbano) per cui la Cassazione avrebbe disposto l’annullamento dell’ordinanza con rinvio al Tribunale del Riesame.
Salvatore Baiardo e l’accusa di calunnia nei confronti di Massimo Giletti
Poche ore fa, su TikTok, Salvatore Baiardo ha prospettato “querele” a “giornalisti ed editori” che tornano a parlare di lui. “Vogliono arricchire Baiardo scrivendo fesserie“, ha aggiunto in risposta ad alcuni utenti che hanno velatamente tirato in ballo la recente decisione della Cassazione di confermare la misura dei domiciliari a suo carico. Non è chiaro a cosa Baiardo si riferisca nello specifico, ma nelle ultime ore la notizia di quanto disposto dalla Suprema Corte è stata confermata dal procuratore di Firenze Filippo Spiezia che ora attende di leggere i contenuti dell’intero provvedimento dopo essere stato informato del dispositivo dai colleghi.
Stando alla ricostruzione di Repubblica, Baiardo sarebbe accusato di aver mentito ai magistrati di Firenze negando di avere la foto di cui poi Giletti avrebbe riferito ai pm e alla quale il Riesame avrebbe dedicato ampi passaggi in ordinanza: “Sicuramente è stata fatta vedere – avrebbe concluso il tribunale, riporta lo stesso quotidiano – potrebbe essere un fotomontaggio o addirittura essere stata male osservata dal giornalista, per problemi di luce od essersi egli sbagliato in ragione del breve tempo in cui gli venne mostrata, magari ingannato da tratti somatici simili a quelli delle persone che ha dichiarato di avere riconosciuto”. Il nodo della fotografia, per il Riesame, potrebbe essere alla base della chiusura della trasmissione Non è l’Arena di Massimo Giletti (in cui Baiardo era stato spesso ospite con le sue “rivelazioni”) da parte di Umberto Cairo “persona in passato legata a Silvio Berlusconi“: “Non sono emersi – questo un altro passaggio del provvedimento del Riesame citato da Repubblica – ragionevoli altri motivi per la chiusura della trasmissione, né le indagini hanno fatto emergere una audience bassa in relazione ai programmi similari ed alla fascia oraria di messa in onda. Si segnala anzi la repentinità della decisione, maturata proprio quando veniva sviluppata l’inchiesta sui contatti Graviano-Berlusconi dei primi anni Novanta”.