Il prossimo segretario generale della Nato, l’Alleanza Atlantica, potrebbe essere Mark Rutte, primo ministro olandese. Sono molti infatti i Paesi dell’Unione Europea, nonché membri della stessa Alleanza, che sostengono il premier orange, fra cui la nostra Italia. A riguardo ne ha parlato negli scorsi giorni il ministro degli esteri, nonché vice presidente del consiglio, Antonio Tajani. Come si legge sul sito dell’agenzia di stampa Ansa, il forzista ha spiegato che: “Abbiamo parlato ieri del prossimo segretario generale e noi abbiamo ribadito la nostra posizione, che è a favore del primo ministro olandese Mark Rutte”. E ancora: “C’è un’ampia maggioranza a suo favore ma bisognerà aspettare le risposte della Turchia, della Romania e dell’Ungheria, che appoggiano la candidatura del residente rumeno Klaus Iohannis. Ma mi auguro che si possa trovare un accordo”.
Tajani ha poi proseguito dicendo che: “L’Italia non ha Patriot da dare all’Ucraina”, riferendosi alle forniture militari per Kiev e alla guerra in corso contro la Russia: “Noi però continuiamo a sostenerla in tutti i modi possibili e mi auguro che gli Usa possano sbloccare i finanziamenti per Kiev”, aggiungendo poi che al G7 che si terrà a Capri sarà presente il ministro ucraino Kuleba nonché il segretario generale della Nato Stoltenberg, e che ci sarà un’elezione dedicata all’Ucraina “mettendo al centro del dibattito l’emergenza che c’è in questo Paese attaccato dalla Federazione Russa”.
ITALIA SOSTIENE MARK RUTTE COME NUOVO SEGRETARIO NATO: ANCHE L’ESTONIA CON IL PREMIER OLANDESE
Pochi giorni fa anche l’Estonia, attraverso la sua premier Kaja Kallas, aveva dato il proprio sostegno a Rutte: “Per una Nato forte – si legge sul profilo X della politica estone – dobbiamo essere chiari sulla Russia, aumentare la deterrenza e la spesa per la difesa, sostenere l’adesione dell’Ucraina e l’equilibrio geografico. Ne ho discusso approfonditamente con Mark Rutte e lui si è impegnato a rispettare queste priorità. L’Estonia può sostenerlo come Segretario Generale della Nato”. Il premier ha l’ok di due terzi dei Paesi alleati, Stati Uniti compresi, di conseguenza l’elezione di Rutte sembrerebbe quasi scontata.