Caterina Collovati sul marito Fulvio Collovati: “È stato il primo ed unico uomo della mia vita”
Nella puntata andata in onda questo pomeriggio di Storie di Donne al Bivio, Caterina Collovati ha parlato a lungo del marito Fulvio Collovati. I due stanno insieme da 40 anni e la giornalista ha ripercorso il loro primo incontro: “Ero una bambina quando l’ho conosciuto avevo solo 16 anni e non sapevo chi fosse. È stato il primo ed unico uomo della mia vita” E poi ha aggiunto perché si è innamorata dell’ex calciatore: “Eravamo molto giovani entrambi e c’era l’entusiasmo della gioventù”
E subito dopo ha tratteggiato meglio il marito Fulvio Collovati: “Io mi sono innamorata del suo carattere. Lui era ed è ancora oggi dolcissimo, una persona dai sentimenti puri, aveva i miei stessi valori. E quindi abbiamo iniziato proprio un percorso di crescita insieme” L’amore è stato coronato dall’arrivo nel 1984 della figlia Celeste e nel 1994 Clementina. Caterina Collovati ha poi aggiunto che ancora adesso sono innamoratissimi e pronti per andare a Parigi insieme.
Caterina Collovati: “Fulvio è un dono divino, la mia forza ed il mio equilibrio”
Durante la chiacchierata con Monica Setta, Caterina Collovati ha raccontato alcuni aneddoti particolari sul marito Fulvio Collovati: “Ricordo quando lui, che è sempre stato molto riservato e non voleva subito confidare ai suoi colleghi che eravamo fidanzati io questa cosa la prendevo male… Poi il Milan vinse lo scudetto e lui non voleva portarmi questo per me fu…lui mi voleva proteggere ma per me era inaccettabile.”
La giornalista ha poi confessato: “Il ricordo più bello della mia vita e del mondiale spagnolo del 1982. Appena sposati ricordo queste lunghe passeggiate che noi donne facevamo da sole [] Dopo la partita con il Brasile avemmo la fortuna di due ore libere dopo e quindi andammo a fare un giro per la città però poi si andava in albergo…ora non voglio raccontare fatti hard…” Ed infine ha concluso: “Mio marito per me è stato un dono divino, è la mia forza, ha un equilibrio che io non ho e quindi per me è tutto.”