Momenti di paura per Giulio Gallera, che ha avuto un malore durante la Wizz Air Milano Marathon 2024. A rivelarlo è stato proprio l’ex assessore al Welfare della Regione Lombardia ora consigliere regionale di Forza Italia. «Purtroppo la maratona di Milano per me è finita nel peggiore dei modi», ha scritto il politico sui social. Il riferimento è a un collasso sopraggiunto al 41 chilometri, motivo per il quale Gallera non è riuscito a completare la gara questa mattina. Ma ha comunque rassicurato sulle sue condizioni: «Mi hanno portato in ambulanza all’ospedale da campo dove mi hanno fatto due flebo ed ora sto molto meglio».
Per quanto riguarda le possibilità cause del malore, nel suo post ha fatto riferimento a «una giornata troppo calda, la prima giornata calda, e un ritmo troppo veloce probabilmente». Ora resta il rammarico per non aver portato a termine la maratona a Milano: «Sono molto arrabbiato ma sono cose che capitano». Giulio Gallera, comunque, è pronto a prendersi la sua rivincita: «La prossima maratona andrà sicuramente meglio».
GALLERA “UN ASSISTENTE MI HA VISTO BARCOLLARE”
Dopo settimane di allenamenti, Giulio Gallera è stato beffato da un malore a 600 metri dal traguardo. «Non ho avuto avvisaglie lungo il percorso, e non ricordo com’è capitato. Ho un vuoto. So solo che a un certo punto mi sono ritrovato seduto su una sedia», ha raccontato il consigliere regionale lombardo in quota Forza Italia al Corriere della Sera. Era pronto a battere il suo personale fatto a Berlino ed era reduce da una buona prestazione alla Stramilano di due settimane fa, poi il collasso. «Un assistente mi ha spiegato che mi ha visto barcollare ed è intervenuto».
Avrebbe voluto provare a camminare fino al traguardo, ma non era il caso di rischiare. «Ora i parametri sono sotto controllo, l’elettrocardiogramma è ok», ha aggiunto Gallera. La sua passione per la corsa è nata nel 2001, da allora si allena cinque volte a settimana: «A curriculum ho 30 mezze maratone. Continuerò, ma prima meglio che mi sottoponga a qualche esame medico».