L’Europa deve capire che le spiagge italiane non sono una “risorsa scarsa” come inteso dalla direttiva Bolkestein. Tuona contro Bruxelles l’ex ministro del Turismo Gian Marco Centinaio, che ora è vicepresidente vicario del Senato. Domani i balneari tornano a protestare in piazza contro l’Europa che vorrebbe obbligare l’Italia a mettere a gara la gestione delle spiagge, vanificando lavoro e investimenti dei titolari delle concessioni. La posizione della Lega sul tema «è molto chiara» secondo Centinaio. Dal tavolo tecnico fortemente voluto dal Carroccio è emerso che «solo il 33% della costa è occupata», pertanto «dire che si tratta di una risorsa scarsa equivale a prenderci in giro». Centinaio ribadisce che la Lega non vuole che vengano messe a gara le concessioni balneari. «Questo è il messaggio che do alle associazioni e all’Europa», spiega il leghista nell’intervista a Libero.
Ma l’Europa spinge per l’applicazione della Bolkestein. «Diciamo che dovremmo mettere in atto due strategie. Una a breve e l’altra a medio-lungo termine», così l’Italia, secondo Centinaio, dovrebbe convincere l’Ue a cambiare rotta. La strada più immediata è «un periodo transitorio nel corso del quale» l’Europa «venga qui coi propri tecnici a misurare le coste», visto che contesta al governo italiano il modo in cui siano state misurate le coste. Se emergesse che l’Europa ha ragione, allora per Centinaio bisognerebbe chiedere «che venga data una vera e propria prelazione a favore dei concessionari uscenti riconoscendo loro il valore aziendale, secondo il modello portoghese». La Lega in questi anni non ha mai cambiato idea, quindi a quel punto, aggiunge Centinaio, cercherebbe di capire la posizione degli alleati e delle associazioni di categoria.
“DIRETTIVA BOLKESTEIN METTE A RISCHIO IL LAVORO DI MIGLIAIA DI PERSONE”
Per quanto riguarda la strategia a medio e lungo termine, per Gian Marco Centinaio va cambiata la Bolkestein, «una direttiva che ormai ha una certa età». Nell’intervista a Libero ricorda la visita in Italia dell’allora commissario Frits Bolkestein: «Si accorse di aver fatto un errore e disse che le spiagge e le guide turistiche non sarebbero dovute rientrare nella direttiva». Parole a cui però non seguirono atti concreti da parte dell’Europa. Quindi, per l’ex ministro del Turismo «adesso è giunto il momento che tutte le forze politiche si uniscano per portare a casa il risultato». L’esponente della Lega lancia una sfida alla politica italiana: «Tutte le forze politiche che eleggeranno deputati al parlamento europeo si impegnino a mettere in agenda la modifica di una direttiva che è stata scritta male e può compromettere il lavoro di decine di migliaia di persone».
Le guide turistiche c’entrano eccome con i balneari per Centinaio, perché è una categoria che rientra nella direttiva Bolkestein. «Se quest’ultima dovesse venire applicata per loro sarebbero guai grossi. Anche il comparto delle guide va salvaguardato». Il risultato finale per il leghista è un’unione del mondo del turismo «per salvaguardare una filiera che per l’Italia è importantissima. In caso contrario arriverà qualche fondo estero e si comprerà tutto… o peggio ancora finiremo ostaggio delle decisioni solitarie di qualche burocrate di Bruxelles, che non sa nemmeno di cosa sta parlando».