Sta calando vertiginosamente il consenso nei confronti del presidente della Francia, Emmanuel Macron e secondo il quotidiano La Verità c’è il rischio che le elezioni europee di giugno si trasformino in una “vera Waterloo”. A complicare la posizione dell’inquilino dell’Eliseo sarebbe la legalizzazione dell’eutanasia, o meglio, dell’aiuto a morire, per provare a portare qualche voto fra gli elettori di sinistra. Il progetto di legge sul fine vita è stato presentato due giorni fa in Consiglio dei ministri, ma il gradimento dei francesi rimane comunque basso.
L’ultima proiezione realizzata da iFop per Le Figaro, Lci e Sud Radio, segna Renaissance, il partito di Macron, al 18,5 per cento, mentre Rn di Marine Le Pen e Jordan Barella al 32 per cento, quasi il doppio. Anche un’altra proiezione,quella di Opinionway per CNews, mostra un netto vantaggio di Rn contro Macron, leggasi 29 a 19. Infine il sondaggio di Harris Interactive, secondo cui il partito alleato di Matteo Salvini avrebbe il 31 per cento di consensi contro il solo 17 di quello del presidente francese.
MACRON, GRADIMENTO A PICCO: I PASSI FALSI DEL PRESIDENTE
A due mesi dal voto europeo per il presidente francese la strada per le urne sembra decisamente difficoltosa. Secondo La Verità è proprio per questo che lo stesso presidente sta moltiplicando il proprio attivismo su più fronti, ma tutte che sembrano ispirati alla morte precisa ancora il quotidiano.
Macron, fra fine gennaio e inizio aprile ha costituzionalizzato la “libertà garantita” di aborto, dopo di che ha parlato di un possibile invio di soldati in Ucraina, e ora si concentra sull’eutanasia e il suicidio assistito, senza forse concentrarsi su problemi più pregnanti come ad esempio l’economia, ma anche l’islamismo sempre più presente in Francia, e le minacce di attentati. Il progetto di legge circa la “dolce morte”, è stato presentato dal ministro della salute Catherine Vautrin, e punta a stabilire le condizioni per ammettere il ricorso all’aiuto a morire.
MACRON, GRADIMENTO A PICCO: COME FUNZIONA LA NUOVA LEGGE
Secondo Vautrin il nuovo progetto di legge non introdurrà “un nuovo diritto ne una libertà ma una risposta etica ai bisogni di accompagnamento dei malati”, peccato però che tale accompagnamento, come scrive La Verità sia aiutare un malato ad iniettarsi una sostanza letale. Il governo fa sapere che le condizioni che consentiranno di ricorrere all’eutanasia saranno ristrette ma basta una legge qualsiasi per ampliare la casistica. Al momento la legge prevede che coloro che vogliono ricorrere al suicidio assistito siano francesi o residenti stabili in Francia, che siano maggiorenni e che siano in grado di esprimere la propria volontà.
Dovranno inoltre avere una speranza di vita media o breve, essere affette da sofferenze intollerabili e incurabili, mentre non potranno ricorrere all’eutanasia i malati psichiatrici. Più di 800mila sanitari francesi si sono opposti alla legalizzazione della dolce morte così come la chiesa cattolica e i responsabili di quasi tutte le religioni: ieri la CEI francese ha annunciato battaglia dando mandato a 4 vescovi speciali di essere i portavoce di questa sfida. Vedremo se Macron andrà avanti o meno.