Luigi Sbarra, segretario della Cisl, in una intervista a Libero Quotidiano, ha replicato alle dure parole di Maurizio Landini, il quale nelle scorse ore ha criticato la scelta del sindacato di non aderire allo sciopero generale di Cgil e Uil organizzato successivamente alla strage della centrale idroelettrica di Bologna. “È stata una frase di una infelicità unica, falsa nel merito, grave nei toni. Spero che ci sia stato un fraintendimento”, ha premesso.
La scelta di non incrociare le braccia, infatti, non è stata certamente relativa al mancato accoglimento delle motivazioni. Anzi. “Abbiamo manifestato e scioperato come Cisl a Bologna subito dopo la tragedia di Suviana con astensione di 4 ore a livello nazionale nell’azienda Enel, in tutte le categorie del privato per la Provincia di Bologna e con un presidio di lavoratori davanti alla sede dell’Enel. Meno di un mese fa i nostri sindacati di categoria avevano lanciato un allarme sulle eccessive esternalizzazioni in quel gruppo”, ha precisato.
Luigi Sbarra e l’appello a unirsi contro il fenomeno delle morti sul lavoro
È per questo motivo che Luigi Sbarra, segretario della Cisl, ha rivolto un appello agli altri sindacati a unirsi per la causa, anche se non c’è sintonia sugli strumenti e sulle metodologie. “Tutto serve al Paese tranne questa demagogia incendiaria, questo populismo che arroventa il clima nelle fabbriche e nelle comunità lavorative. Occorre responsabilità: la vertenza sulla sicurezza e contro le morti sul lavoro deve unire politica, istituzioni e parti sociali, non mettere contro i lavoratori”, ha sottolineato. L’auspicio in particolare è che attraverso il lavoro simultaneo di “governo, autonomie locali, sindacato e sistema delle imprese” si possa arrivare a un “patto per mettere fine a questa strage quotidiana” rappresentata dalle morti sul lavoro.
La speranza, a proposito del caso specifico, è che si faccia giustizia nelle sedi opportune. “L’esplosione della centrale Enel a Suviana è stata una tragedia che ha indignato tutti. La magistratura deve fare al più presto luce sulle responsabilità. Basta parlare di fatalità”, ha concluso.