L’ARCIVESCOVO GÄNSWEIN VERSO LA NUNZIATURA IN LITUANIA: MANCA SOLO L’UFFICIALITÀ
Secondo quanto riporta oggi il vaticanista del “Corriere della Sera”, Gian Guido Vecchi, l’approdo che sembra ormai deciso per il prossimo ruolo dell’arcivescovo Georg Gänswein è Vilnius in Lituania: lo scorso venerdì avevamo riportato delle importanti novità circa il futuro dell’ex segretario particolare di Benedetto XVI, con il cambio “improvviso” di rapporti tra Papa Francesco e lo stesso “padre Georg” dopo i dissidi e gli scontri degli ultimi anni.
Il ruolo di Nunzio Apostolico in giro per il mondo era stato confermato dalla biografa e amica di Bergoglio, Elisabetta Piqué, come gesto di “misericordia” dopo le incomprensioni che hanno accompagnato gli ultimi anni in vita del Papa Emerito Joseph Ratzinger: manca ancora l’ufficialità della destinazione ma sembra ormai scelto il ruolo presso la Nunziatura dei Paesi Baltici. Lituania, Estonia e Lettonia non da oggi hanno un unico Nunzio Apostolico sebbene però la sede sia vacante da tre mesi dopo lo spostamento dell’arcivescovo Petar Rajič come nuovo ambasciatore della Santa Sede per l’Italia e San Marino. Fonti del “Corriere” dunque riportano come sia ormai quasi deciso che mons. Georg Gänswein sia destinato a prenderne il posto divenendo il nuovo Nunzio dei Paesi Baltici nei momenti di alta tensione a livello geopolitico per le continue minacce di guerra al confine con la Russia.
L’ESPERIENZA DI PADRE GEORG GÄNSWEIN SUL FRONTE DIPLOMATICO AL SERVIZIO DELLA CHIESA
Rimasto prefetto della Casa Pontificia fino al 2020, l’arcivescovo Georg Gänswein rimase sempre affianco di Benedetto XVI negli ultimi due anni di vita fino al 31 dicembre 2022: lo scorso 28 febbraio 2023 però l’incarico di Prefetto della Casa Pontificia venne di fatto “azzerato” e il prelato tedesco rispedito nella sua Diocesi d’origine a Friburgo senza alcun incarico ufficiale. Come abbiamo già ricostruito nelle scorse settimane, a pesare nei rapporti tra Papa Francesco e padre Georg le dichiarazioni contenute nel libro diffuso pochi giorni dopo la morte di Ratzinger: «Ha raccontato cose non vere ed è molto triste. Naturalmente non mi influenza e non mi condizione ma mi ha fatto molto male che Benedetto sia stato usato. Una mancanza di umanità e nobiltà», ha ricordato il Santo Padre nel libro-intervista “El Sucesor” di Javier Martin Brocal.
Durante però l’udienza riservata tra Papa Francesco, le Memores Domini che vivevano con Benedetto XVI e lo stesso arcivescovo tedesco dello scorso dicembre, padre Georg avrebbe comunicato al Santo Padre la piena disponibilità a collaborare, oltre al «disagio per l’assenza di un incarico»: così l’articolo del quotidiano argentino “La Nacion” di Piqué pochi giorni fa rilevando l’apertura e il “perdono” di Bergoglio all’arcivescovo già Prefetto in Vaticano. Nel ruolo di Nunzio Apostolico dei Paesi Baltici Gänswein tornerebbe ad un ruolo importante sotto il profilo diplomatico e pastorale come ebbe modo di imparare negli anni a servizio di Papa Ratzinger: fu lui ad accompagnare ben 3 volte il Presidente russo Vladimir Putin nelle visite durante il Pontificato di Benedetto XVI, così come diresse lui diversi delicati rapporti diplomatici con leader stranieri in visita in Vaticano nei difficili anni delle guerre al terrorismo Isis. Come riportano le stesse fonti della Santa Sede al “Corriere”, il Papa a Vilnius nel 2018 sottolineò la grande opera diplomatica necessaria per un ruolo strategico come quello nei Paesi Baltici (ed era prima della guerra in Ucraina, figuriamoci oggi, ndr): «voi lituani avete una parola originale vostra da apportare: “Ospitare le differenze”. Per mezzo del dialogo, dell’apertura e della comprensione esse possono trasformarsi in ponte di unione tra l’oriente e l’occidente europeo».