La dieta mediterranea può contribuire per oltre il 50% a prevenire le cosiddette big killer, ovvero le malattie con un elevato tasso di mortalità, come quelle cardiovascolari e i diversi tipi di tumori. A confermarlo, come riportato da Rai News, è anche Giorgio Calabrese, presidente del Comitato Nazionale della Sicurezza Alimentare del Ministero della Salute: “È il regime alimentare più salutare per eccellenza, che ci induce a consumare tutti gli alimenti che abbiamo a disposizione, stando però attenti a come li introduciamo nella nostra alimentazione quotidiana”.
È questo uno dei temi che è stato trattato nel corso della conferenza stampa di presentazione della seconda edizione del Festival dei 5 Colori, una manifestazione organizzata dall’Associazione Pancrazio in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Agricole, il Comune di Napoli, l’Università Parthenope e l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù con l’obiettivo di educare alle giuste abitudini a tavola. L’appuntamento è dal 15 al 19 maggio al Maschio Angioino di Napoli.
Dieta mediterranea è poco diffusa: il trend che non sorride alla salute
Le statistiche rivelano infatti che, sebbene la dieta mediterranea sia molto utile per la salute e in particolare per prevenire gran parte delle malattie più diffuse nel mondo, non sono molti coloro che la seguono. Si tratta di solo una persona su dieci. Un dato che stupisce, dato che essa è anche molto semplice, in quanto prevede l’assunzione di una ampia varietà di cibi facilmente reperibili. È per questo motivo che gli esperti intendono partire dalle nuove generazioni per cambiare il trend.
“La tutela della salute è strettamente collegata ai corretti stili di vita che vanno coltivati sin dalla scuola”, ad affermarlo nel corso della conferenza stampa di presentazione del Festival dei 5 Colori è stato Rocco Bellantone, a capo dell’Istituto Superiore di Sanità. “Per questo motivo avere una festa ad hoc è un modo per muoversi nella direzione giusta. Anche noi mettiamo a disposizione la nostra esperienza per rendere consapevoli i ragazzi, ma anche gli adulti, su come possono difendere questo bene primario. Dobbiamo creare una coscienza civica sulla salute che in Italia non c’è, vogliamo dare in questo senso il nostro prezioso apporto tecnico”.