La Germania seguirà la linea della Spagna sui trans. È stata approvata dalla Camera bassa del Parlamento, come riportato da Le Figaro, una legge sulla “autodeterminazione di genere”. Essa dispone che a coloro che non si identificano con le proprie caratteristiche sessuali biologiche possano burocraticamente cambiare il proprio genere e il proprio nome semplicemente attraverso un’autodichiarazione. La norma potrebbe entrare in vigore a novembre di quest’anno.
I promotori ritengono che in questo modo di “faciliterà la procedura amministrativa” in merito, rendendo migliore la vita di coloro che ritengono di essere nati nel corpo sbagliato. Fino a questo momento il modus operandi era infatti molto più complesso, in quanto era indispensabile un certificato medico che rendesse la richiesta attendibile. Poi, la questione andava discussa davanti a un tribunale, con la testimonianza del diretto interessato di fronte ai giudici. Soltanto questi ultimi potevano decidere se accettare o meno il cambio di genere e di nome nei documenti.
In Germania ai trans basterà un’autodichiarazione per cambiare ses*so: non mancano le critiche
La nuova legge della Germania sull’autodeterminazione di genere dovrebbe riguardare anche i trans minori. “I 14 anni sono un’età appropriata per scegliere il proprio sesso, perché d’altronde è anche l’età in cui si sceglie la propria religione”, ha affermato la Ministra della Famiglia tedesca Laura Pinas. La questione tuttavia è molto discussa, come accaduto in questi mesi in Spagna. Un gran numero di medici infatti non ritiene che gli adolescenti siano così maturi da effettuare una scelta tale da non pentirsene successivamente.
I nazionalisti della Afd (Alternative für Deutschland) a tal proposito temono che la norma possa dare vita a degli “abusi” derivanti da una eccessiva semplificazione della procedura, in particolare per i minori, che potrebbero essere anche condizionati dalle tendenze gender fluid del momento. La discussione insomma è ancora aperta. Il Governo tedesco avrà molto da chiarire prima del via libera ufficiale, soprattutto nel caso in cui questo dovesse essere disposto effettivamente entro la fine dell’anno in corso.