L’argomento dei ‘figli d’arte’ è spesso controverso, condito da critiche ingiuste e confronti che nel tempo possono pesare. Di questo e tanto altro ha parlato Irene Effe – Fornaciari – a La Volta Buona di Caterina Balivo. “Questo nuovo nome è proprio perché sto vivendo una nuova fase, con meno pensieri e tormenti. Volevo un nome d’arte e ho scelto Irene Effe”. La figlia di Zucchero ha poi raccontato come suo padre avrebbe voluto chiamarla Diamante come la nonna: “Il mio nome mi piace tantissimo perché significa portatrice di pace. Io ho sempre cercato di dispensare armonia”.
Irene Effe Fornaciari nel salotto di Caterina Balivo è poi entrata nel merito del concetto di ‘figli d’arte’. “Quanto è difficile andare oltre questa etichetta? Si impara a conviverci, vorrei spiegare una cosa molto semplice; a noi figli d’arte ci capita questa cosa, non la scegliamo. C’è sempre questo continuo paragone che poi non ha senso, dobbiamo avere anche il tempo di crescere”.
Irene Effe, il nuovo corso con l’album ‘Terra Bruciata’: “Non puoi cercare sempre l’approvazione degli altri…”
Proseguendo nell’intervista a La Volta Buona, Irene Effe ha ricordato un periodo difficile della sua vita che, per l’appunto, l’ha portata a vivere un percorso di rinnovamento che arriva fino ad oggi con il nuovo disco “Terra Bruciata”. “L’ultimo Sanremo il periodo più buio della mia vita? Quando le cose non vanno molto bene ti ritrovi ad un certo punto ad avere persone intorno a te che cercano continuamente di indirizzarti e correggerti. Alla fine la domanda che ti fai è: ‘Si tratta di funzionare o di essere?’”.
Dopo aver lottato contro le ingerenze di collaboratori, di chi cercava di indicarle la via ignorando forse la sua attitudine e personalità, è poi arrivata la svolta per Irene Effe Fornaciari: “Non puoi aspettare l’approvazione degli altri, devi innanzitutto rappresentare te stesso. I compromessi ci sono sempre nella musica ma le cose studiate a tavolino mi stanno strette. Ho allontanato tutti, in questi anni mi sono sgretolata e ricostruita; sono stufa di apparire tutta precisina. Mi hanno anche detto di provare a risultare più femminile, mi impongono i tacchi ma io neanche li so portare!”.