Come da programma è in corso nella giornata di oggi, 16 aprile 2024, il processo nei confronti di Alberto Scagni, l’uomo che l’1 maggio del 2022 uccise la sorella Alice sotto casa in quel di Quinto, a Genova. Come riferisce l’agenzia Ansa attraverso il proprio sito web, il sostituto procuratore generale Ezio Castaldi, ha chiesto l’ergastolo per l’imputato dopo che lo stesso, in primo grado, era stato condannato già a 24 anni e mezzo in quanto dichiarato seminfermo di mente.
Secondo il procuratore generale, però, l’omicidio della sorella è stato premeditato da parte di Alberto Scagni, di conseguenza ci sarebbero tutte le aggravanti contestate dal pubblico ministero in primo grado, ovvero il mezzo insidioso, la crudeltà e i futili motivi. Secondo l’avvocato Alberto Caselli Lapeschi, difensore di Alberto Scagni, il suo cliente è invece tutt’altro che in grado di intendere e di volere in quanto avrebbe bisogno di essere curato. Inoltre lo stesso non avrebbe premeditato l’omicidio della sorella, ed ha chiesto il rito abbreviato per ottenere una riduzione di pena rispetto alla sentenza in primo grado. Chiesto anche che il detenuto possa scontare la sua pena in una Rems e non in carcere. I giudici della corte d’assise di appello sono ora ritirati in camera di consiglio e decideranno nel primo pomeriggio. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
PROCESSO ALBERTO SCAGNI, ARCHIVIATE POSIZIONI POLIZIOTTI E DOTTORESSA, LA MAMMA: “SENTENZA GIÀ SCRITTA”
Storie Italiane torna a trattare il caso di Alberto Scagni, in collegamento vi era la madre, la signora Antonella, che ha commentato la notizia dell’archiviazione circa le indagini su poliziotti e dottoressa di igiene montale: “Il 17 luglio del 2022 a due mesi dalla morte di Alice, avevano già detto che tutti avevano svolto i loro compiti. La Procura era già tranquilla, un’archiviazione già scritta a due mesi dalla morte di Alice. Io credo che il nostro lavoro sia stato in qualche modo utile per fare dire che non è obbligatorio che il 112 esca a fronte di una famiglia che chiedere aiuto, chiamare un numero di emergenza in Italia è un po’ come girare la ruota della fortuna, questa è la conclusione dell’archiviazione”.
La madre ha aggiunto: “Oggi siamo in Aula per il processo ad Alberto Scagni e la procura vuole riportare in auge il fatto che Alberto sia capace di intendere e di volere”. Eleonora Daniele, in diretta tv a Storie Italiane, commenta: “Purtroppo sulle malattie psichiatriche ci sono enorme sottovalutazioni, pensano che siano racconti di Serie B, oggi questo è un problema italiano enorme, di vario genere, che abbraccia mille problematiche anche strutturali, ma mi dispiace dire che i pregiudizi su certe denunce che vengono fatte ci sono”. La mamma di Alberto Scagni ha precisato: “Lui era autonomo fino all’autunno 20-21 quando poi è degenerata la sua salute mentale e ci siamo rivolti alle figure competenti”.
CASO ALBERTO SCAGNI, ANTONELLA: “ABBIAMO DENUNCIATO L’1 MAGGIO MA NON LAVORA NESSUNO IN QUEL GIORNO”
Antonella ha ripreso la parola: “Noi abbiamo denunciato l’1 maggio e in Italia l’1 maggio non si lavora, in che Paese viviamo? Noi abbiamo denunciato tutto e non hanno nemmeno registrato la telefonata, questo è un Paese civile?”. Eleonora Daniele ha aggiunto: “Non c’è risposta davanti ad una morte di mia figlia, c’è solo tanta rabbia”. Chiosa dell’avvocato Grassani: “Io conosco tanti casi di poliziotti che sono intervenuti che hanno salvato delle vite altrimenti passa un messaggio sbagliato”.