Il 1° gennaio 2021 Luca Ventre, dopo aver scavalcato il cancello dell’ambasciata italiana di Montevideo in Uruguay, è stato immobilizzato da alcuni agenti e, secondo l’autopsia, sarebbe morto per asfissia a causa della costrizione prolungata del collo da parte di uno dei vigilantes. Per 18 interminabili minuti, sarebbe rimasto nella morsa di una presa dalla quale nessuno lo avrebbe liberato nonostante non mostrasse segni di aggressività, fino a sembrare praticamente ormai senza vita quando la polizia, trascinandolo di peso e facendo strisciare il corpo sull’asfalto, lo avrebbe portato in ospedale.
Il fratello, Fabrizio Ventre, è stato ospite a Chi l’ha visto? per raccontare il dramma e i tre anni trascorsi dal decesso del giovane senza avere risposte concrete per arrivare all’accertamento della verità. La famiglia parla di un “calvario” continuo nel quale si è sfiorata l’archiviazione dell’inchiesta. Il gip ha rigettato l’istanza della Procura e disposto ulteriori approfondimenti per chiarire i contorni di una vicenda ancora oggi avvolta nel mistero. Secondo i parenti, quel giorno il 35enne si sarebbe introdotto nella sede diplomatica per chiedere aiuto e trovare un riscontro alla sua necessità di tornare in Italia. Ma è nel cortile interno che si sarebbe consumata la sua fine.
Le ultime immagini di Luca Ventre a Chi l’ha visto?
Inizialmente, la morte di Luca Ventre sarebbe stata descritta come conseguente ad un malore che lo avrebbe colto dopo l’accesso al cortile dell’ambasciata italiana in Uruguay. La ricostruzione non avrebbe trovato riscontro e, in modo plastico, sarebbe stata demolita dal video delle telecamere di sicurezza nel quale sono documentate sequenze sconvolgenti. Secondo la famiglia, in quel momento sarebbe stato ucciso, quando gli agenti lo stavano tenendo a terra e uno di loro avrebbe praticato una manovra costrittiva finendo per ammazzarlo.
Secondo la polizia, il 35enne sarebbe arrivato vivo in ospedale, ma le ultime immagini mostrate dal programma di Rai 3 sembrerebbero portare in una direzione diversa. Si vede infatti Luca Ventre trascinato prono e a peso morto fuori dalla sede diplomatica, quindi caricato sull’auto di servizio e, una volta davanti alla struttura sanitaria, scaricato nuovamente a terra, apparentemente immobile, per essere poi posizionato in modo innaturale su una sedia a rotelle. Stando a quanto ricostruito, soltanto dopo oltre 10 minuti sarebbe stato portato all’interno del nosocomio mentre la testa continuava a cedere all’indietro senza un supporto. Scene che hanno lasciato i familiari senza parole e che impongono alle autorità italiane un’attenta valutazione. Quanto mostrato smentisce inoltre la ricostruzione dei poliziotti secondo cui Luca Ventre, in quei drammatici momenti, avrebbe manifestato un comportamento violento. Per l’autopsia, sarebbe morto per asfissia meccanica a casua della presa intorno al collo che gli avrebbe impedito di respirare.