Luigi Tenco è stato un celebre cantautore e attore, morto a soli 28 anni durante l’edizione del Festival di Sanremo 1967. Le dinamiche della sua prematura scomparsa tuttora rimangono misteriose, anche se gli esami autoptici e un biglietto fanno pensare che si sia trattato di un suicidio. L’artista, che era in gara con Ciao amore ciao con Dalida, fu rinvenuto cadavere la sera della semifinale, dopo che il suo brano era stato eliminato, complice un’esibizione non delle migliori.
La causa della morte fu un colpo d’arma da fuoco alle tempie, anche se nessuno dei presenti dell’hotel in cui alloggiava sentì lo sparo. Al fianco del corpo è stato rivenuto un biglietto scritto a mano con una grafia compatibile a quella del defunto. “Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt’altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda Io tu e le rose in finale e ad una commissione che seleziona La rivoluzione. Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao. Luigi”, questo il messaggio. Le motivazioni che lo avrebbero portato al suicidio sarebbero state dunque prettamente professionali e relative a quel discusso Festival di Sanremo 1967.
Luigi Tenco e i dubbi sul suicidio
Nonostante la tesi del suicidio per la morte di Luigi Tenco sia quella più accreditata, c’è anche chi non ci crede. Un elemento che farebbe sembrare strana la ricostruzione in questione sarebbe la testimonianza di Valeria, l’allora fidanzata del cantautore che ricevette una sua chiamata proprio poco prima del suo decesso. La donna sostenne, di fronte a inquirenti e giornalisti, che l’uomo le aveva parlato di alcuni progetti in cantiere e della volontà di compiere insieme un viaggio in Kenya, come sottolinea donnamoderna. Inoltre, le aveva rivelato alcune irregolarità relative al Festival di Sanremo 1967 e non solo, denunciando anche i comportamenti di determinate persone. Un caso di presunte scommesse, nel dettaglio.
In merito a ciò, tuttavia, non sono mai state trovate conferme. L’unico aspetto rilevante in tal senso è che in pochi, tra cantanti e discografici, espressero la loro vicinanza alla famiglia di Luigi Tenco dopo la sua morte. Ai funerali si presentarono solo Fabrizio De Andrè, Mogol e Gianni Boncompagni, oltre alla moglie di Gino Paoli.