Negli ultimi mesi si è aperto un vero e proprio dibattito sulla possibilità di chiudere le scuole, in Italia, per la festa di fine Ramadan. Dopo la decisione del Comune di Pioltello di fermare le lezioni nel giorno dell’Eid El-Fitr, si è discusso a lungo della legittimità di tale scelta: per il ministro Valditara, “non si fa integrazione lasciando i ragazzi a casa”. Non tutte le Regioni, però, sono d’accordo. La Regione Campania, già da tempo, nel proprio calendario scolastico regionale prevede la possibilità di sospendere le lezioni per festività religiose se vi è una rilevante componente studentesca appartenente a diverse comunità etniche o religiose.
Il ministro Valditara, dopo le polemiche di Pioltello, ha dal canto suo annunciato un intervento sul calendario, per evitare che vengano assunte decisioni differenti tra una scuola e l’altra. Il ministro ha spiegato che “la futura normativa allo studio non sarà contro questa o quella religione, ma sarà concepita per garantire la difesa della legalità, per favorire una scuola ordinata che sappia assolvere ai propri compiti costituzionali in una società sempre più complessa e per assicurare il principio di non discriminazione fra le religioni e le nazionalità. Siamo fermamente convinti che l’integrazione si fa tenendo le scuole aperte”.
Chiusura scuole per il Ramadan: la possibilità in Campania
Nonostante le parole del ministro Valditara, la componente di studenti stranieri nella scuola italiana non può essere trascurata. Secondo un recente report della Uil Scuola Rua, gli stranieri nelle nostre aule scolastiche sono circa un milione. Per questo, proprio in queste settimane nelle quali le Regioni stanno discutendo dei calendari scolastici regionali relativi al prossimo anno scolastico, sorge nuovamente la questione della chiusura delle scuole per il Ramadan. In Campania, la possibilità verrà discussa la prossima settimana in Giunta regionale.
Tra le “motivate esigenze” per l’eventuale chiusura degli istituti non vi è solo la “vocazione turistica del territorio” ma anche le “festività religiose”. È prevista, come era già negli anni scorsi, la possibilità di sospendere le lezioni per “la celebrazione di importanti ricorrenze di etnie o religioni”, in casi di “presenza di una rilevante componente studentesca appartenente a comunità etniche o religiose diverse“. L’ulteriore riferimento alle festività religiose non riguarda nello specifico il Ramadan: sarebbe un modo per ribadire e difendere l’autonomia delle singole scuole, come spiega Salerno Today.