LE PAROLE DI SALVINI
Intervistato dal Corriere della Sera, Matteo Salvini ha anche fatto un bilancio dell’attività del Governo, ricordando i risultati raggiunti in termini di taglio delle tasse, aumento dei salari e riforme quali il nuovo codice degli appalti e le modifiche al codice della strada. Il ministro delle Infrastrutture, inoltre, è tornato su un tema importante per la Lega sul fronte della riforma delle pensioni, ribadendo la volontà di cancellare la Legge Fornero entro la fine della legislatura. Un altro obiettivo da raggiunge nei prossimi due anni per Salvini è quello di innalzare la flat tax fino a 100.000 euro. Non sarà facile raggiungere il risultato sulla previdenza indicato, in quanto già con l regole attuali, stante la scarsità di possibilità nell’accesso ai pensionamenti anticipati, la Legge Fornero resta l’unico canale di accesso alla quiescenza per la maggioranza dei lavoratori. Occorrerà, probabilmente, ridisegnare tutto il sistema previdenziale.
RIFORMA PENSIONI, IL CALO DEGLI ASSEGNI LIQUIDATI
Si nota un filo conduttore nei commenti che si sono letti ai dati Inps sui flussi di pensionamento nei primi tre mesi del 2024: la progressiva scomparsa della cosiddetta flessibilità in uscita. La diminuzione del numero di pensioni liquidate è indubbiamente figlio delle restrizioni apportate ai pensionamenti anticipati e c’è chi ipotizza che le cose andranno peggio l’anno prossimo, visto che nella Legge di bilancio per il 2025 potrebbero arrivare nuove strette in materia di riforma delle pensioni. Di certo è probabile che queste riguardino maggiormente le donne, dato che hanno più problemi a raggiungere i requisiti contributivi necessari ad accedere alle attuali forme di pensionamento anticipato, mentre ormai Opzione donna viene considerata una possibilità per poche e con un prezzo non indifferente.
IL PROBLEMA IN PIÙ PER LE DONNE
Certo è che sulla platea femminile pesa anche l’impossibilità di poter avere un lavoro a tempo pieno, vuoi per i carichi familiari, vuoi per le richieste delle imprese. E il fatto di avere un lavoro part-time incide anche sul futuro pensionistico, dato che alla minor retribuzione dovuta al numero ridotto di ore settimanali lavorate corrisponde anche un basso importo di contributi versati, che rappresentano poi di fatto la base per il calcolo della pensione, soprattutto in un sistema dove il metodo contributivo avrà sempre più peso per coloro che si avviano alla quiescenza. Occorrerà studiare qualche intervento specifico sul tema, perché per queste lavoratrici è anche difficile aderire alla previdenza complementare con versamenti che vadano oltre il Tfr.
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