Con 522 voti a favore, 27 contrari e 72 astensioni, il Parlamento Europeo ha approvato la prima normativa dell’Unione europea contro la violenza sulle donne e la violenza domestica. La direttiva introduce varie regole: vieta le mutilazioni genitali, i matrimoni combinati, chiede leggi più severe per contrastare la violenza informatica, ma anche per incentivare la prevenzione degli stupri e per proteggere le vittime. Con la direttiva, inoltre, vengono introdotte anche linee guida per i reati commessi online, come il cyberflashing. A stupire è il voto contrario di Pd e M5S: una presa di posizione che ha fatto discutere.
Sbigottimento è stato espresso da Nicola Procaccini, eurodeputato di Fratelli d’Italia: “Francamente trovo sconcertante il voto contrario di PD e 5stelle sulla direttiva per contrastare la violenza sulle donne, specie in ambito domestico”. L’eurodeputato lo ha definito “un atteggiamento privo di senso. Per una volta che eravamo tutti d’accordo, da destra a sinistra, compresa la relatrice socialista, gli eurodeputati di Pd e 5 Stelle scelgono il voto contrario pressoché da soli“.
Direttiva Ue contro la violenza sulle donne, perché Pd e M5S hanno votato contro?
Perché Partito democratico e Movimento 5 stelle hanno votato contro alla direttiva Ue contro la violenza sulle donne? Le parlamentari Stefania Ascari, Anna Bilotti, Alessandra Maiorino e Daniela Morfino spiegano di aver votato contro alla direttiva perché riporta indietro nel tempo invece che tutelare maggiormente le donne. A loro dire, il “Parlamento europeo dovrà rimettere mano” a tale testo. Dopo aver spiegato le motivazioni, aggiungono: “Non abbiamo nulla di cui vergognarci al cospetto di chi plaude per un provvedimento che passa senza alcuna disposizione per affrontare lo stupro, niente per sanzionare le molestie sul lavoro, nulla nemmeno per quanto riguarda le pene per chi pratica le mutilazioni genitali femminili“.
Anche Pina Picierno, europarlamentare del Partito democratico, spiega di aver votato contro perché il testo rappresenta un’occasione persa, una mediazione al ribasso fatta ancora una volta sul corpo delle donne. A causa della miopia e dell’arroganza dei governi nazionali è stato svuotato un testo lungimirante e innovativo approvato da Parlamento e Commissione”.