Con il duplice obiettivo di “promuovere il miglioramento” dell’assistenza ai cittadini che non sono autosufficienti e di “favorire la regolarizzazione del lavoro di cura”, il governo ha rinnovato anche per il 2024 il cosiddetto bonus colf e badanti: partito lo scorso primo aprile, durerà per un totale di due anni, fino al 31 dicembre 2026, nel corso dei quali potrà essere richiesto, ma senza valore retroattivo. Cosa significa? Che chi farà domanda per il bonus il prossimo dicembre potrà ‘stipendiare’ con i fondi pubblici la propria colf o badante solamente per un mese.
La misura si appoggia su una solida base economica dal valore di 137 milioni di euro, recuperati dal programma ‘Giovani, donne e lavoro 2021-2027’, e sarà erogato dalla CassaColf (l’ente previdenziale che tutela i lavoratori domestici): ad ognuno dei beneficiari del bonus spetteranno un massimo di 3.600 euro all’anno, ovvero 12 mensilità di stipendio della colf pari a 300 euro, ovviamente in base alle proprie esigenze.
Cos’è e come funziona il bonus colf e badanti: dove presentare la richiesta
Come spesso accade il bonus ha dei paletti importanti, e particolarmente stringenti, da rispettare affinché la richiesta venga accolta: nello specifico sarà necessaria l’assunzione a tempo indeterminato della colf o dei badanti; il datore di lavoro, da intendere come l’anziano o il disabile che beneficia delle cure, dovrà essere dichiarato da un medico completamente ‘non autosufficiente‘ e dovrà aver versato per almeno un anno i contributi alla CassaColf. Importante anche il vincolo economico che regola il bonus colf, perché l’ISEE familiare dovrà essere pari o inferiore ai 6mila euro: proprio per questo ultimo aspetto si teme che la platea di beneficiari sarà limitata a poche migliaia di famiglie.
Fermo restando che l’assistito deve avere meno di 60 anni compiuti, per fare domanda non si dovrà far altro che presentare a CassaColf, sul sito o, preferibilmente, di persona in ufficio l’apposito form, allegando anche un Questionario compilato dal proprio medico e la relazione sull’invalidità dell’assistito, inclusa tutta la sua documentazione sanitaria.