Ristorante, schiscetta o food delivery? Questa è la domanda da cui è partita la più recente indagine commissionata da Edenred Italia a BVA Doxa, per capire come passiamo la pausa pranzo del lavoro nel Bel Paese: il sondaggio ha coinvolto circa mille persone (come sempre in questi casi rappresentativi per età, genere e residenza) tra gli oltre 2,5 milioni di italiani (su 100mila imprese) che beneficiano dei ticket restaurant erogati dalla stessa Edenred, protagonisti secondo il sondaggio della pausa pranzo di circa il 50% degli intervistati (il 62% se si guarda alla Gen Z).
Tra tutti gli intervistati emerge una preferenza (a dir poco) netta per i tanti ristoranti che si trovano in ogni parte d’Italia, con una certa abitudinarietà nella scelta del locale tra un campione di massimo 2 o 3 preferiti (rigorosamente al 90% di cucina italiana): sulle tavole della pausa pranzo spiccano le nostre classiche pizze, le paste e i prodotti più rapidi da consumare (si pensi a panini, piadine, toast o insalate; con il 60% del campione che preferisce i primi e un altro 40% che opta volentieri per la cucina etnica (poke, sushi e kebab in cima all’elenco). Singolare ma non sorprendente il fatto che i lavoratori preferiscano mangiare in compagnia di un gruppo di massimo due o tre colleghi con i quali si parla (in ordine) di sport, lavoro, viaggi e televisione.
La pausa pranzo a lavoro tra Nord e Sud: “Pizza, pasta e toast tra i cibi più mangiati”
Oltre alle abitudini di cui vi abbiamo appena parlato, secondo la rilevazione di Edenred (o, meglio, di BVA Doxa per conto di..), ci sono anche alcune piccole differenze generazionali e geografiche nella nostra pausa pranzo: mentre nel Centro e nel Nord si preferisce di gran lunga il ristorante, scendendo nel Meridione si afferma l’abitudine della già citata schiscetta (per chi non sapesse di cosa parliamo, è la conserviera che ci si porta da casa per la pausa pranzo con dentro alimenti preparati la mattina stessa o i giorni prima), scelta dal 42% degli intervistati (solo il 35% nel Nord-Est) e dal 45% dei Millenial (30% per i Baby boomer).
Nella schiscetta ci finiscono nell’82% dei casi (90% tra Millenial e Gen Z) dei cibi preparati e pensati apposta per il pranzo lavorativo, preparate con le proprie mani da 8 lavoratori intervistati su 10 e con una netta preferenza (80%) per i primi piatti: in pausa nella schiscetta regnano pasta e verdure (con una distinzione in particolare tra uomini e donne) seguite da panini e affini; solo il 40% porta in ufficio della carne. L’altra importante differenza generazionale/geografica che riporta Edenred riguarda l’abitudine di ordinare cibo direttamente dall’ufficio: opzione scelta per la pausa pranzo dal 25% dei lavoratori della Gen Z e solamente dall’8% dei Baby Boomer (con una media complessiva del 15%), ma anche al 22% nel Sud (10% nel Centro).