C’è chi li definisce eco-vandali e chi ‘eco-terroristi’. Sta di fatto che le modalità di protesta che adottano non possono di certo dirsi tranquille e aperte al dialogo. Una delle vicende che li vede protagonisti, e approdata poi nelle aule di tribunale, risale a novembre 2023, quando un gruppo di ‘Ultima Generazione’ bloccò la tangenziale di Bologna tra le urla e la furia degli automobilisti, che se li sono trovati in mezzo alla strada senza poter passare. Gli attivisti coinvolti sono stati processati e il Tribunale di Bologna, come riporta Il Resto del Carlino, ha deciso con una sentenza che lascia stupiti: saranno condannati solo a 6 mesi per il ‘fine nobile’ sotteso alla loro azione.
I reati contestati sono quelli di violenza privata e interruzione di pubblico servizio. Sono stati invece assolti per i reati di danneggiamento , manifestazione non autorizzata e inottemperanza al foglio di via. Nessun dubbio sulle condotte illecite messe in atto, ma secondo la giudice di primo grado, Simona Siena, “l’ambiente è un valore primario” e rappresenta quindi una condizione di esercizio dei diritti fondamentali, proprio come avrebbe fatto il gruppo di eco-vandali.
CASO ECO-VANDALI: PROTESTARE NEL TIMORE DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO È UN GESTO ALTRUISTICO
La giudice che si espressa nella sentenza di primo grado ha voluto fare perno sull’importanza centrale che l’ambiente sta assumendo nelle nostre vite, a fronte di un cambiamento climatico che si fa sentire in maniera sempre più prepotente. Ciò che ha fatto ravvisare la necessità di applicare un’attenuante è la presenza di ‘motivi di particolare valore sociale’. L’intento degli eco-vandali secondo il tribunale di Bologna sarebbe stato altruistico e nobile.
La richiesta oggetto di protesta di ‘Ultima Generazione’ in quel momento era stata quella di sollecitare il Governo a stanziare un apposito fondo di riparazione permanente a fronte di eventi climatici estremi, tra cui alluvioni intensi che creano danni all’ambiente e alla collettività. Il giudice ha evidentemente manifestato comprensione verso queste motivazioni, volte a sensibilizzare sempre più la politica in una serie di interventi mirati.