LE PAROLE DI PORTUESI
Giovanni Portuesi, Segretario generale e presidente regionale Anief Sicilia, ritiene che con la prossima Legge di bilancio si corra il rischio di avere condizioni peggiori rispetto alla Legge Fornero, stante la probabile assenza di misura di riforma delle pensioni all’insegna della flessibilità nella manovra. Il contrario, insomma, di quanto affermato dal Senatore leghista Massimo Garavaglia ieri, che ha spiegato di essere al lavoro per mettere a punto una misura atta a superare la Legge Fornero già dall’anno prossimo, oltretutto riuscendo a farne trarre guadagno per i conti pubblici. In attesa che l’ex ministro scopra le carte su tale proposta, l’Anief ribadisce la richiesta di prevedere una specifica uscita anticipata per il personale scolastico a partire dai 62 anni, potendo anche usufruire del riscatto gratuito della laurea, che consentirebbe, quindi, di poter aumentare la propria anzianità contributiva. Una richiesta cui non è ancora stato riscontro dal Governo.
RIFORMA PENSIONI, I CONSIGLI DELL’OCSE
L’Ocse torna fare pressing sull’Italia per ridurre la spesa destinata alle pensioni. L’organizzazione parigina, infatti, nell’Economic Outlook diffuso ieri ha evidenziato la situazione difficile dei conti pubblici italiani, invitando il nostro Paese a contrastare maggiormente l’evasione fiscale, in modo da aumentare il gettito e avere più risorse a disposizione, e contemporaneamente a limitare la crescita della spesa pensionistica. Un obiettivo quest’ultimo non facile da raggiungere, considerando che tali uscite non dipendono solamente dal numero di nuovi pensionati, ma anche dall’inflazione, visto che gli assegni sono indicizzati e vengono rivalutati ogni anno. Se anche, quindi, venissero bloccati i pensionamenti, la spesa pensionistica potrebbe non diminuire.
IL FRENO ALLA FLESSIBILITÀ PENSIONISTICA
Certo è che l’invito dell’Ocse sembra far presagire una nuova stretta sul fronte della flessibilità pensionistica, che peraltro era già stata paventata nelle scorse settimane vista la situazione dei conti pubblici. Inoltre, sembrerebbe potersi far spazio una nuova limitazione della rivalutazione delle pensioni, atta sempre a contenere la spesa. Del resto proprio il 1° maggio Giorgia Meloni ha ricordato come gli interventi in questo campo siano stati realizzati “in un’ottica di redistribuzione della ricchezza”. Pertanto potrebbe ancora una volta essere garantita la piena rivalutazione solo fino a un certo importo, proprio per non penalizzare le fasce meno abbienti. I pensionati non saranno però molto contenti, come del resto anche quanti sono vicini alla soglia della quiescenza.
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.